18 dicembre 2010

Natale è tempo di lettere...

Alcuni le scrivono a Babbo Natale, altri alla Befana, Bondi le scrive agli ex-compagni ex-comunisti.
Per chiedere conto dei motivi della mozione di sfiducia individuale nei suoi confronti, il ministro più inutile della storia della Repubblica Italiana (in buona concorrenza con Prestigiacomo e affini) scrive sul Foglio di Ferrara (altro ex-comunista al soldo della CIA) una lettera ai vecchi "compagni" del PD.
Una lettera dai molti momenti esilaranti, ma anche dai toni minacciosi appena velati.
Personalmente non credo che i crolli di Pompei costituiscano motivazione sufficiente per una mozione di sfiducia personale nei confronti di un ministro (quando per altro ben poco è stato fatto contro altri componenti governativi che si sono macchiati di oscenità molto peggiori). Così come faccio fatica a non ridere quando leggo che la stessa mozione sarebbe addirittura "dirompente sul piano umano".
Ma Bondi è stato il ministro che sta consentendo che in Italia venga totalmente demolito il mondo della cultura e dell'arte, mentre dall'altro lato finanzia inutili film di prorompenti filmmaker straniere (amiche del Cavaliere?) inventando dal nulla premi fittizi per promuoverli in Italia.
Bondi occupa quasi tutto il suo tempo a difendere il suo padrone in giro per tutte le televisioni, non ad interessarsi dei suoi compiti in difesa dell'Arte e della Cultura.
Per questo motivo non solo è inutile, ma anche dannoso e quindi sfiduciabile.
L'ex-comunista convertito al mito fascista del Cavaliere si rassegni: sarà il primo a cadere. Ma non l'ultimo in questi tempi di fine impero...

07 dicembre 2010

Amici?!?

Fedele al modello di società che da un quindicennio il devastante berlusconleghismo cerca di imporre all'Italia, la soldatessa Maria De Filippi ha trasformato il suo talent-show in un reality dove vanno in scena i peggiori umori della nostra gioventù.
Mentre all'esterno, per le strade e nel Paese intero, i loro coetani lottano per il proprio futuro, contro la criminale riforma dell'istruzione di Mariastella (entero)Gelmini, i ragazzotti di Maria non sanno far di meglio che litigare furiosamente tra di loro per motivi demenziali, alla ricerca di quell'imporsi a spese degli altri, di quella continua competizione feroce e malsana, basata sull'immagine e null'altro, che tanti danni sta facendo al nostro Paese.
Da anni il programma ha perso lo scopo iniziale (scovare dei talenti e coltivarli, facendo crescere le loro capacità nella speranza di aprir loro una strada professionale) per diventare un miserrimo reality appunto, dove le generazioni future ripropongono in piccolo le miserie dell'attuale mondo adulto: l'Italia di Berlusconi e della Lega.
Basterebbe vedere la frustrazione dei maestri, impossibilitati a cavar qualcosa di buono da delle ochette che pensano che urlare in dialetto sia un modo per caratterizzare il proprio personaggio, per consigliare alla furba Maria di chiudere questa esperienza.
Ma saprà disobbedire al padrone?
No.

Caro Babbo Natale, liberaci da Giovanardi

Se Babbo Natale esistesse davvero (oltre che a portarmi un mucchio di regali) accoglierebbe la mia (e non solo mia) continua implorazione a liberarci dai nostri politici che nascondono e manipolano la verità a loro uso e consumo.
Così noi avremo la gioia natalizia di non vedere e sentire più gente della risma di Giovanardi che, oltre ad essere umanamente imbarazzanti, contribuiscono in maniera decisiva alla perdita di credibilità della nostra classe dirigente.
Le vergognose posizioni di Giovanardi in materia di diritti civili, o di argomenti eticamente sensibili quale l'inizio e il fine vita, fanno infatti parte del vissuto di ogni singola persona e, in questo caso, della misera e cinica esistenza del personaggio; ma, per quanto criticabili e avversabili, si devono tollerare, certo vanno combattute ma non si possono eliminare tout court.
Quando però si passa all'azione di depistaggio per coprire stragi di Stato, allora si può pretendere (o quanto meno sperare) che tali personaggi non possano più esprimere la propria opinione, perchè appunto non di opinione si tratta ma di evidente tentativo di occultare la verità, per poter apparire il servo più servizievole alla corte dei potenti.
E allora ecco sopraggiungere un forte senso di nausea alle parole dell'arrogante politico, che sostiene il dato di fatto che il DC9 precipitato nei mari di Ustica sia caduto a causa di una bomba a bordo.
Giovanardi attacca anche Daria Bonfietti: "L'80% delle vittime è di origine siciliana. Che c'entra Bonfietti? Io conosco personalmente figli di vittime che sono stanchi di essere tirati in ballo per ragioni politiche. Lo Stato ha dato ad ogni famiglia 600mila euro".
Peccato che alla domanda sul perchè i 600 mila euro siano stati dati dallo Stato e non dall'Itavia, Giovanardi non risponda.
Così come è vomitevole la risposta alla domanda sui suicidi dei controllori di volo al lavoro quella notte: "Uno di loro stava male. L'altro era sotto stress per i continui interrogatori".

Io non so se Giovanardi provi un po' di vergogna (ma purtroppo non lo credo) per quanto va continuamente affermando sulla strage di Ustica; so però che io provo vergogna ad essere rappresentato, nel Paese e nel mondo intero, da personaggi simili.
E credo di avere diritto di pretendere che queste scemenze Giovanardi e i suoi amici di merende possano dirle, d'ora in avanti, solo nel chiuso delle loro piccola vita privata.

Caro Babbo Natale...

02 dicembre 2010

Meno Binetti per tutti...

La Binetti ha paura della morte, è evidente. Ogni volta che una discussione approccia i temi del fine-vita, la poco onorevole fu-PD poi-API ora-UDC va in totale confusione.
Non è che normalmente di suo sia granchè lucida, ma quando si parla di temi particolarmente sensibili diventa una belva furiosa. E ovviamente dà il peggio di sè in fatto di giudizi inappellabili, come da miglior tradizione Opus-Dei-col-cilicio...
E quindi ci viene a dire, anzi a sentenziare, che i suicidi, ogni suicida è un disperato solo, angosciato e maledetto.
Fa specie veder affiancati questi epiteti ad un grande come Mario Monicelli. Fa specie perchè di sicuro tutto era, il grande regista, tranne che solo o disperato o angosciato, come i suoi amici e conoscenti (che al contrario di quanto afferma la ciliciana non l'hanno affatto mai abbandonato) non smettono di testimoniare.
Certo era giunto a fine corsa, o comunque lui riteneva di esservi giunto e, da persona poco incline ai compromessi qual'era, molto probabilmente non aveva voglia di trascinarsi per qualche (poco) tempo ancora nella sofferenza e nel disagio fisico.
O forse vi sono altre motivazioni che stanno alla base del gesto "definitivo" con cui ha deciso di porre fine alla propria esistenza.
Quale che siano i motivi, non pare esagerato affermare che sia stata una scelta personale quella di decidere quando far finire la propria vita.
Ed invece per la Binetti ciò non è concepibile, non è possibile, non esiste. Non ci può essere scelta in questo senso: chi si uccide lo fa esclusivamente perchè è solo, disperato, maledetto.
La Binetti sarebbe fuori posto anche nel Medioevo.
Speriamo di dover ascoltare sempre meno esternazioni dalla onorevole fondamentalista. E' imbarazzante avere rappresentanti di tal fatta...

22 ottobre 2010

Liscia o gassata, purchè sia industriale.

Non c'è niente da fare, al PD la "buona acqua" (tipo quella pubblicizzata dalla Littizzetto per capirci) risulta proprio indigesta.
Non avendo potuto in alcun modo fermare la raccolta di firme per i referendum del Forum per l'acqua "pubblica" e avendo forse sentore di come andrà a finire quella partita (con una mobilitazione dal basso di quel livello non c'è partito che la possa sconfiggere..), ecco che il non partito delle non idee si trasforma rapidamente nell'efficientissimo partito delle idee pessime.
Ecco allora che il PD elabora (parola grossa per il PD, in effetti) la proposta di legge ufficiale in materia di acqua, che sottoporrà alla discussione tra gli iscritti.
Ora, al di là del fatto che non si capisce di quali "iscritti" stiamo parlando e di quali potranno mai essere le forme di discussione di una proposta di legge già bella e incartata, diamo un'occhiata ai contenuti della stessa, per capire una volta di più di quanto PD e PDL siano sempre più spesso due facce della stessa medaglia.
Secondo il PD, pubblico deve rimanere solo l'acquedotto, ovvero le reti, mentre la gestione DOVRA' essere affidata a chi garantisce la gestione industriale. In altre parole a società (spesso a delinquere) sul modello di Acea e Acqualatina, tanto per fare due nomi terrificanti...
Ma anche su tutto il resto tale proposta ricalca il modello nato nel 1994 con la legge Galli. Ad esempio rimane la remunerazione del capitale investito, ovvero quel profitto garantito per legge (e pagato dai cittadini) che i referendum del Forum vogliono abrogare.
In definitiva: il PD sposa in pieno il modello industriale!
E come potrebbe essere diversamente? Nel cda di Acqualatina (tristemente nota alle cronache italiche per chiudere i rubinetti ai cittadini che non pagano l'acqua rincarata a volte del 3000 per cento) siede Luigi Besson, uno dei tecnici (sic!) del PD in tema di acqua. Analoghe situazioni in Calabria, in Sicilia, in Campania, nel Lazio, per non parlare dell'Emilia: una infinità di società figlie di quella "gestione industriale" tanto cara al PD, e che tanti danni ha fatto e continua a fare sul nostro territorio.
Sentore di conflitto di interessi?!? NAAAA!!! Queste cose nel PD non esistono: gli interessi non confliggono affatto! Sono proprio quelli e nel PD non si preoccupano più di tanto di nasconderli...
Chissà cosa ne pensa la famigerata "base" del PD di questa ennessima "scivolata" del partito...

14 ottobre 2010

Eroi e pavidi d'Italia

Dove non poté la ndrangheta ci riuscì un direttore di giornale.
Lucio Musolino, giovane e coraggioso cronista di giudiziaria presso il quotidiano "Calabria Ora", impegnato da tempo a scavare il fenomeno criminale a Reggio Calabria e dintorni approfondendo i legami tra criminalità organizzata e colletti bianchi e minacciato pesantemente dalla ndrangheta reggina, è stato trasferito dal suo direttore da Reggio Calabria a Lamezia Terme.
Sembra che tale provvedimento sia stato preso in conseguenza dell'intervento del giornalista alla trasmissione Annozero di Michele Santoro, dove Lucio Musolino parlò di un rapporto del Ros che riguardava la partecipazione dell'allora sindaco di Reggio Calabria, oggi presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, ad una cena per festeggiare l'anniversario di matrimonio dei genitori di un imprenditore poi arrestato nell'Operazione Meta, banchetto cui era presente il boss Cosimo Alvaro, oggi latitante.
L'allontanamento del giovane cronista avrà l'effetto ultimo di distoglierlo dalla sua preziosa attività nel mantenere alta l'attenzione dell'opinione pubblica sugli opachi legami politico-criminali che tengono da sempre in scacco la Calabria.
Pensate che il direttore di Calabria Ora sia un sodale di Scopelliti o del suo padrone Berlusconi?
Sbagliato: è Piero Sansonetti, l'ex comunista oramai abitué di Porta a Porta.
Se penso che è stato anche direttore de Il Manifesto mi viene il magone...

12 ottobre 2010

Godetevi lo show

Altri 4 soldati morti in "missione di pace" in Afghanistan. Sono 34 in tutto dall'inizio della missione.
Ci si chiede quanti morti serviranno per convincere i nostri governanti (e la nostra classe dirigente in generale) che da quel pantano ci si debba tirare fuori subito.
La guerra in Afghanistan non serve a nulla e non giova nè agli afghani nè al resto del mondo. Oramai è ampiamente chiaro che la missione (non più "ONU" da molto tempo) non servirà a stanare Osama Bin Laden (ammesso che esista) dalle montagne pakistane, perchè non è così che si combatte il terrorismo di Al-Qaeda; non servirà a portare la "civiltà" agli afghani (cui invece ha consegnato un governo che più corrotto non si può e sempre e comunque un paese spartito tra i signori della guerra e i trafficanti d'oppio), perchè la civiltà non si "impone" nonostante gli illuminati americani da sempre sostengano di essere gli unici portatori sani di democrazia nel mondo (ma tutto il resto del mondo sa benissimo che le cose stanno ben diversamente...); non servirà a rendere il mondo migliore, anzi questa guerra e le altre guerre (con evidente prevalenza della guerra continua di Israele contro i palestinesi) stanno rendendo il mondo sempre più egoista ed insicuro.
Già queste considerazioni di carattere generale sarebbero sufficienti a negare qualsivoglia utilità a questo (come ad altri) conflitti.
Ma la nostra partecipazione non ha alcun senso anche nello specifico della realtà del nostro Paese.
La nostra Costituzione ripudia la guerra, nonostante i berlusconi, nonostante i frattini e nonostante i la russa. E siccome l'Italia in Afghanistan partecipa, necessariamente, al conflitto in atto, va da sè che stiamo partecipando ad una guerra, andando contro la nostra Costituzione. Ed ora vogliamo addirittura il permesso di bombardare allegramente a destra e a manca.
Quindi: cosa aspettiamo a ritirare i nostri soldati? Non è sufficiente l'indignazione sempre più diffusa che porta oggi, evento mai accaduto nelle altre circostanze, il padre di una vittima ad una reazione rabbiosa nei confronti dei nostri ministranti?
Non dovremmo essere tutti noi ad urlare coralmente ai nostri governanti schierati all'arrivo delle bare: "Godetevi lo spettacolo!"?
E cosa dire dell'opposizione parlamentare "di sinistra", che cerca distinguo su distinguo pur di non smarcarsi definitivamente dalla guerra? Mi viene da dire che la nostra Costituzione ripudia la guerra anche nonostante i d'alema e nonostante i fassino.
Ma per quanto tempo dovremo scontare l'onta dei bombardamenti "umanitari" nella ex Jugoslavia?
Abbiamo già dato.
Non è solo all'attuale governo che chiediamo di farsi da parte, ma anche a tutti coloro che in passato hanno attuato le stesse politiche criminali, in nome dell'ossimoro del ventunesimo secolo: la guerra umanitaria.
Quanti morti ancora?

02 ottobre 2010

Schedature italiane

Novità sui treni dal 1 Ottobre: accanto al titolo di viaggio bisogna esibire un documento di identità, sinora obbligatorio solo per biglietti con particolari sconti.
A che serve questa ennesima incombenza securitaria per il cittadino? Ad essere "identificato"? E da chi poi? Da un controllore?
Ma ammesso che la necessità sia questa (che potrebbe anche essere tollerabile), per quale motivo lo zelante controllore deve riportare gli estremi del mio documento sul palmare? E dove andranno a finire quei dati? Chi li gestirà? Per quali motivi?
Perchè devo essere schedato nei miei spostamenti?
In tutto questo cosa dice il garante della privacy?
Si attendono risposte.

24 settembre 2010

La scuola marcia

Rubo il titolo de "Il manifesto" di oggi, ma il gioco di parole rende perfettamente l'idea.
Perchè, mentre la nostra scuola marcisce letteralmente, nella qualità dell'insegnamento così come nelle strutture vere e proprie (e tutto grazie a Tremonti-mani-di-forbice e al peggiore ministro dell'Istruzione che la Repubblica abbia mai avuto), quel buontempone di Mefistofele La Russa non trova meglio da fare che cercare, in un impeto di nostalgia canaglia, di rinverdire i fasti (si fa per dire) di quando c'era "Lui".
Il protocollo di intesa, denominato «Allenati per la vita», stipulato tra il ministro La Russa e la ministra (calabrese di titolo professionale ma padana sino al midollo) Gelmini prevede: «cultura militare» (ossimoro perfetto, ndr), «arrampicata», «tiro con l'arco e con la pistola», «orienteering».
Praticamente, come ha acutamente osservato Alessandro Robecchi, un misto tra i littoriali, il sabato fascista e i film con Alvaro Vitali.
Il protocollo prevede anche l'insegnamento del «pernottamento in luoghi ostili». Ed anche su questo il commento più azzeccato è quello dello stesso Robecchi: "potrebbe tornare utile alle ragazze che restano bloccate nottetempo nei cessi di Palazzo Grazioli".
Pensate che basti? No! A coronare il percorso arriverà alla fine una «gara pratica tra pattuglie di studenti» che varrà come credito formativo. Avete letto bene: "pattuglie". La scuola che viene militarizzata.
Per come è scritto sarebbe un pamphlet di grande e brillante satira, se non fosse tutto penosamente vero.
Ci si potrebbe anche scherzare sopra per mesi, se si riuscisse a non pensare che questo (per ora) esperimento nelle scuole secondarie verrà esteso, c'è da scommetterci, a tutte le scuole di ogni ordine e grado; se si volesse evitare di considerare le gravi implicazioni di ordine educativo-pedagogico che sottintende questa sciagurata deriva, che pensa di «combattere il bullismo» incitando ad un «bullismo di stato», violento e fascista.
Purtroppo la nostaglia dei balilla è solo un altro, l'ennesimo, segnale del degrado apparentemente inarrestabile della nostra società, del nostro vivere civico, della nostra scuola e di tutte le altre strutture che dovrebbero comporre un insieme decentemente armonico di una società civile (non si pretende la Città del sole).
E' il berlusconismo, bellezza...

21 settembre 2010

Urim, la Echelon israeliana

Nicky Hager, giornalista neozelandese, ci fece scoprire l'esistenza di Echelon, il grande occhio (e orecchio) messo su da Stati Uniti e Regno Unito per spiarci un po' tutti quanti.
Ora lo stesso Hager ci fa scoprire la base israeliana di Urim, una delle più grandi stazioni di spionaggio esistenti al mondo.
Chi avesse dimestichezza col francese può trovare informazioni molto interessanti su questo link. Consultatelo anche solo per le interessantissime foto satellitari presenti.
In sostanza una base con tutto ciò che serve per intercettare un gran numero di trasmissioni satellitari, dai telefoni alle e-mail a qualunque tipo di trasmissione circoli "per l'aere". Insomma: una Echelon ad uso e consumo esclusivo dello stato di Israele, intendendo ovviamente per "stato" anche il Mossad, le altre agenzie segrete sconosciute e tutto ciò di torbido che da sempre caratterizza lo stato della "terra promessa".
L'unico stato al mondo che può continuare a fare tutto ciò che vuole senza che nessuno possa aver diritto di metter becco. Uno degli stati che ha la maggiore responsabilità di creare instabilità politica, economica e sociale nel mondo intero.
Un piccolo stato che ha in scacco il mondo intero.
Aspettiamo con fiducia il ritorno degli Anunnaki...

19 settembre 2010

Il canile-lager di cui "Striscia la Notizia" non parla

E' singolare che la situazione portata alla luce dal Fatto Quotidiano sia sfuggito alla trasmissione di Antonio Ricci.
Strano, perchè il club di Ricci è bravissimo nello scovare le situazioni più scabrose dell'italica incuria...
Sarà che la struttura è gestita da un'associazione creata da Michela Brambilla, la più inutile forse tra i potilicanti in circolazione. Sarà che la Brambilla stessa è la testa di ponte (o di legno, fate voi) del gran capo. Sarà che lo stesso Antonio Ricci è al libro paga di Berlusconi...
Sarà...
Ovviamente il conflitto di interessi in tutto ciò non c'entra nulla...

18 settembre 2010

Pansa: il destino nel nome...

E' da tempo che lo pseudo-giornalista e pseudo-scrittore Gianpaolo Pansa ragiona (e parla) che con il suo apparato gastro-intestinale (da cui il nome) piuttosto che col suo, ancorchè piccolo, cervello.
Anni fa, dopo approfonditi e immaginiamo dilanianti studi, arrivò alla conclusione che i repubblichini di Salò furono i veri patrioti, e i partigiani resistenti i terroristi che hanno rischiato di far diventare l'Italia la succursale dell'URSS.
Oggi, dall'alto della sua statura culturale e morale oramai conclamata, si limita a dare consigli e a prevenire pericoli per la società italiana, dalle colonne di quel grande esempio di professionalità giornalistiche che è Liberto, quotidiano rifiutato anche dalle pescherie per avvolgerci il pesce...
La sua ultima intuizione è il pericolo che rischia Marchionne di diventare un possibile obiettivo del nuovo terrorismo rosso (sic!), nuove cellule brigatiste (che conosce solo lui evidentemente) fomentate nientemeno che da, udite udite, quel personaggio notoriamente violento che risponde al nome di Bertinotti.
Ora, se gli argomenti toccati dalla Pansa, non fossero così seri e importanti, ci sarebbe da seppellirlo con una risata (o con altro, a vostro piacere...). Purtroppo, però, così non è. E sarà ben difficile (visti i mezzi che gli si offrono) che sia il silenzio a seppellire la Pansa, come saggiamente si augura lo stimato Loris Campetti sulle pagine del manifesto.
Il personaggio-Pansa è furbo. Sa perfettamente che le difficoltà che sta vivendo la società italiana possono essere superate solo con un "sano" conflitto di classe, con un percorso che porti inevitabilmente a redistribuire le risorse dall'alto verso il basso. Un percorso che inevitabilmente possa portare al superamento del berlusconismo e quindi ad una, teorica, possibile rinascita di una cultura socialdemocratica.
E alla Pansa fa terrore la possibilità che in Italia torni la "cultura"...
Quindi cosa fa? Alimenta preventivamente la paura del conflitto, sperando che lo stesso sfoci in quel "qualcosa di più" che possa far godere lui e i suoi padroni alla vista del sangue che scorre...
Brutta cosa la vecchiaia...

04 settembre 2010

Il candidato ideale

Finalmente il PD ha trovato il proprio candidato per la corsa a sindaco di Milano.
Facendolo passare per "esponente della società civile", il grande circo democratico si affida all'archistar Boeri.
Legato a doppio filo con quella parte del PD molto "affezionata" ai posti di potere, tanto da avere incarichi su incarichi dai governi amici (alcuni anche "attenzionati" dalla magistratura), estremamente ben visto dai grandi poteri finanziari (che tanto piacciono a buona parte del PD), assolutamente amico anche di quelli dell'altra parte, visto che è stato chiamato a realizzare il master plan dell'inutile (e speriamo annullato) Expo 2015 di Milano, è veramente l'uomo buono per tutti i gusti.
Il fatto stesso che la sua candidatura abbia scatenato l'entusiasmo dell'eterno perdente Penati dovrebbe far riflettere Bersani & co. sulla pericolosità di questa candidatura.
Ed invece sono tutti contenti. Nel PD... bontà loro...
C'è solo da sperare che l'avvocato Pisapia (candidato REALE della società "civile" milanese), a prescindere dalle primarie, decida di candidarsi in ogni caso alle prossime elezioni amministrative. Non gli mancherà l'appoggio di tutte le forze sane della città, nella speranza di trovare un vero argine alle convulsioni razziste e retrograde della Lega.

29 agosto 2010

Matteo Renzi: il lupetto che abbaia

Se questa è la nuova generazione che si appresta a dirigere il PD, allora non c'è da stare tranquilli da quelle parti...
Lo scout che viene dalle ceneri della DC, ora vorrebbe far piazza pulita di tutta l'attuale classe dirigente del Partito Democratico: via Veltroni (che oggi non dirige molto in verità), via D'Alema, via Bersani. Chissà perchè non anche "via Bindi, via Fioroni"... Forse i vecchi "amici" di partito non si toccano.
Perchè tale accelerazione? Perchè vuole "arrivare" a guidare il partito, ovviamente... e poi il Paese, nel suo delirio di onnipotenza.
Il nostro (anzi il loro) scout, con la passione per la Ruota della Fortuna, si spaccia per vicino alle idee di La Pira. In realtà, forse (forse) il giovanotto rampante ha avvicinato La Pira per motivi di studio, ma ne è lontano anni luce in fatto di valori e di modo di affrontare la politica.
Ma proviamo ad elencare alcune sue posizioni.
A favore degli inceneritori (che per pudore chiama termovalorizzatori), contro quei delinquenti pericolosi di writers come Bros (che nel frattempo fa le mostre d'arte in America, e non a Firenze...), contro qualsiasi allargamento dei diritti delle coppie di fatto e omosessuali, contro l'eutanasia, contro la liberalizzazione delle droghe leggere.
Vi sembra un programma di governo di destra?
Anche a me.
E La Pira si rivolta nella tomba ogni volta che qualche demente accosta il nome di Matteo Renzi al suo...

25 agosto 2010

Scrivo a.... Veltroni!

Scrivo a chi, ponendosi sempre dalla parte dell'impresa e mai da quella del lavoro e del lavoratore, ha dato il via alle sciagurate politiche che hanno portato all'esplosione del precariato spacciandolo per flessibilità.
Scrivo a chi, ubriacato dal mito del riformismo, si è specchiato nello sguardo di plastica dell'avversario, finendo per sdoganarlo e riconoscerlo come avversario politico, invece di evidenziarne quotidianamente la pericolosità sociale, morale e politica.
Scrivo a chi, obnubilato dal mito dell'autosufficienza, ha meticolosamente programmato la distruzione delle forze politiche di Sinistra in Italia, e ora piange il fatto che tanta gente comune non ha più punti di riferimento o rappresentatività politica e quindi si tiene ben distante dai palazzi del potere.
Scrivo a chi, quando ne aveva facoltà, ha creato un'immagine posticcia della Capitale del Mondo, offrendo ai soliti "poteri forti", come controparte ai finanziamenti che gli consentivano di fare le "feste", la possibilità della più grande speculazione finanziaria e cementizia che Roma ricordi, e ora si lamenta che da quell'inizio sia nato il malaffare dei verdini, dei balducci e dei bertolaso (quest'ultimo da lui e dai suoi amici innalzato a supremo mentore).
Scrivo a chi aveva promesso di trasferirsi armi e bagagli in Africa, e per questa promessa aveva suscitato l'entusiasmo a destra ma soprattutto a sinistra...
Scrivo a Veltroni, che più aulicamente pretende di scrivere all'Italia intera...
Ualter, mantieni la promessa e liberaci dalla tua pressocchè inutile presenza. Cercheremo di sopravvivere...

18 agosto 2010

Addio Presidente, non mi mancherai...

L'unica cosa che ci mancherà sarà la possibilità di conoscere alcuni dei misteri più inquietanti che hanno stravolto la storia della nostra Repubblica, e che Cossiga ha portato con sè nella tomba.
Per il resto non ci uniamo al cordoglio totale e bipartisan: grande statista, uomo dello Stato, precursore, e via discorrendo...
L'unico aggettivo che mi sento di spendere senza rischiare l'offesa postuma è: bizzarro. Più di questo faccio fatica a concedere.
Non posso ricordare con benevolenza l'uomo che si vantava di una struttura segreta ed illegittima di potere parallelo allo Stato quale era Gladio. Non posso indulgere nella memoria dell'uomo di governo che mandava i blindati e le forze dell'ordine per provocare incidenti per poi reprimerli nel sangue, come nella migliore tradizione delle macellerie sudamericane.
Non posso rimpiangere il tessitore che servì ad un ex-comunista il piatto avvelenato della guida di un governo, per la prima volta nella storia, per obbligarlo a fare la guerra nel Kosovo, ché "sarebbe stato impensabile con un primo ministro cattolico". Quella fu l'inizio della fine dell'ex-PC/PDS, e poi di tutta la Sinistra italiana che da quella guerra scellerata non si è più ripresa.
Mi trovo consonante con il commento lapidario di Ferrero: era un nemico spietato che ci ha combattuto e che ci ha vinto.
A lui, per quel che mi riguarda, neppure l'onore delle armi, visto che le stesse erano assolutamente impari.
Non mi mancherà...

07 agosto 2010

Pisa, la città militare targata PD

Ricordate la città di Pisa che faceva della sua variegata offerta turistica (mare, montagna, percorsi eno-gastronomici, turismo culturale, agriturismo) la sua bandiera nel mondo? Quella città che dava il meglio della sua economia nella floricoltura, nei prodotti tipici, nel vino, nell'olio, nei servizi? Quella città che era conosciuta nel mondo intero per il proprio patrimonio culturale (soprattutto ma non solo per la sua struttura Universitaria), storico e paesaggistico?
Ecco: "questa" Pisa, che tutto il mondo ci invidia e che dovrebbe costituire un nostro fiore all'occhiello, non deve piacer tanto, così com'è, alla attuale amministrazione comunale, presieduta dal sindaco del PD Marco Filippeschi.
Al PD pisano piacciono di più le armi a quanto pare. E così, oltre ad entusiasmarsi per il fatto che l'aeroporto militare di Pisa diventerà l'Hub nazionale delle forze armate (i lavori di ampliamento inizieranno il prossimo maggio), il Filippeschi in persona, lo scorso novembre, annuncia che la base USA di Camp Darby ha "importanti prospettive" e che "gli americani ritengono questo insediamento molto importante e vogliono continuare ad investirci".
Cosa significa tutto ciò? Innanzitutto che tutti i reparti in partenza per le «missioni internazionali» transiteranno dall'Hub di Pisa: una struttura in grado di movimentare fino a 30mila militari. Poi, vista l'enormità operativa della nuova struttura, sarà molto probabile che questa verrà usata anche dalle forze armate statunitensi (con i loro probabili carichi di testate nucleari).
Il sindaco del PD plaude alle ricadute economiche che avranno questi progetti di militarizzazione del territorio, ma non dice nulla sul terrificante impatto ambientale che questi avranno su un territorio che è già al limite della sopportabilità.
Ma chi se ne frega che aerei immensi come i C-130J sorvolino a bassissima quota i centri abitati! Chi se ne frega se qualche volta precipitano subito dopo il decollo!
Ben vengano tute mimetiche e armi di ogni tipo! Ben venga lo sperpero di denaro pubblico per questi meravigliosi progetti bellici, a scapito (anche a Pisa) degli investimenti per l'università, la sanità e gli altri settori!
La cultura, il turismo, i prodotti tipici locali, il servizio al cittadino e all'ospite sono tutti concetti vecchi! Comunisti, direi...
Il PD è altra cosa! ce n'eravamo accorti in effetti...

10 luglio 2010

I nuovi balilla

Premettiamo: Tolkien non ha nessuna colpa se, in tempi andati, i giovani fascistelli che organizzavano dei campi estivi "metapolitici" per ritrovarsi tutti assieme a fare "eja eja alalà" li chiamarono col nome della simpatica razza inventata dall'autore de "Il Signore degli Anelli".
Ciò premesso, deve essere stata la nostalgia di questi ritrovi a far sì che il ministro La Russa si impegnasse così tanto per realizzare ciò che lui chiama "mini-naja", riuscendo in tempi di crisi a trovare venti milioni in tre anni per questa cosa che, a seconda dei punti di vista, può essere interpretata come un'idea demenziale o piuttosto una iniziativa pericolosa.
Demenziale se pensiamo che nel contempo, volendo rimanere alle forze armate, vengono tagliati gli stipendi del personale delle forze armate (di carriera e precari), o se andiamo a leggere gli obiettivi di questi campi di tre settimane, tra cui la «diffusione dei valori e della cultura della pace e della solidarietà internazionale tra le giovani generazioni» (senza commento...).
Pericolosa, invece, se pensiamo che dopo soli 21 giorni di mini-naja questi novelli balilla potranno iscriversi a quelle associazioni di ex appartenenti alle forze armate che solitamente vengono coinvolte nelle operazioni di protezione civile (evidente l'intenzione di coltivare il proprio bacino elettorale da parte di Mefistofele-La Russa); ma soprattutto pericolosissima se pensiamo che con una prossima legge i partecipanti ai campi La Russa-Meloni potranno godere di strade preferenziali nei concorsi per la ferma breve. Questi campi diventerebbero così uno strumento per selezionare i futuri soldati.
E questa sarebbe una faccenda molto più seria...
La nostra inesistente opposizione farà passare anche questa nel totale silenzio?

06 luglio 2010

Vergogne d'Italia

Noi italiani tendiamo a rimuovere le nostre vergogne...
Ogni tanto però è buon esercizio civico ricordare le efferatezze che uno stato "civile" non dovrebbe compiere, perchè si suppone abbia gli anticorpi necessari all'interno del proprio Diritto (inteso come insieme di norme, leggi, usi e costumi...).
E allora ricordiamo quei profughi che, su una carretta del mare, stavano per arrivare in Italia (erano a 30 miglia da Lampedusa), quando furono intercettati dalle nostre unità militari e rimandati indietro in Libia, in aperta violazione (e spregio) del diritto internazionale. Come il tutto avvenne è oramai storia nota: i nostri impavidi marinai si fecero beffe di quei disperati, facendo loro credere che li stavano accompagnando in un qualche centro di accoglienza in Italia e invece li stavano allegramente consegnando nelle mani di uno Stato che ha sempre rifiutato la Convenzione di Ginevra sui diritti umani (e che non ci ha messo molto a sbarazzarsi di ogni qualsiasi presenza stabile dell'ONU sul proprio territorio).
Ora quei disgraziati, insieme ad altre centinaia di miseri della terra, sono stati deportati in un campo di concentramento nel desertico sud della Libia, dopo essere stati regolarmente torturati e martirizzati.
Il nostro Paese, solo per il gusto di far contenti i caproni della Lega che possono gioire nell'affermare che «non ci sono più arrivi di immigrati clandestini a Lampedusa», sta scivolando sempre più verso il basso nella classifica dei Paesi che rispettano e difendono i diritti fondamentali della persona umana.
Stiamo imbarbarendo per far contenti Maroni, Calderoli, Salvini e Borghezio: bella fine!
Salvo poi accorgersi, il buon (si fa per dire) ministro dell'interno, che l'immigrazione arriva per lo più... in aereo! Ma che bella scoperta!
Peccato che tutti gli studi più avanzati (se solo Maroni si prendesse la briga di leggerli) hanno da sempre sostenuto che quanti vogliono soggiornare "coscientemente" in maniera clandestina nei Paesi Occidentali arrivano con falsi visti turistici provvisori comodamente negli aeroporti, mentre quanti rischiano la vita coi viaggi della speranza (spesso della morte) sulle carrette dei mari sono veri e propri disperati che, semplicemente, fuggono dalla carestia, dalla miseria, ma più spesso dalla guerra o da regimi totalitari crudeli e incivili, come quello eritreo verso il quale il governo libico vorrebbe rimpatriare i 245 immigrati di cui sopra.
I respingimenti verso la Libia sono un crimine contro l'umanità e sono contrari alle basi del diritto internazionale. Questo governo, succube delle follie securitarie della Lega, ha fallito miseramente tutte le urlate politiche sulla sicurezza: gli irregolari sarebbero aumentati, secondo un recente studio della Cattolica di Milano, di 126 mila unità rispetto al 2009; il reato di clandestinità è un aborto giuridico (ovviamente) inapplicabile: solo 2 esplusioni a Milano da quando è entrato in vigore. Una miseria.
E l'opposizione di sinistra (o giù di lì...) che cosa fa? Propone un altro modello di politiche di sicurezza, integrazione, legalità, regolarizzazione? A vedere i manifesti del PD marchigiano sembrerebbe proprio di no.

Come ha brillantemente commentato Sergio Sinigaglia su Il Manifesto di oggi: "Manifesti-choc: sembra il Pdl e invece è il Pd".
Povera Patria...

25 giugno 2010

Se per un soldato spegniamo il Colosseo...

Organizzata dalla potente lobby israeliana della comunità ebrea di Roma, la manifestazione per la liberazione di Gilad Shalit, il caporale dell'esercito israeliano rapito dai militanti di Hamas all'alba del 25 giugno del 2006, è stata ovviamente unilaterale.
Spalleggiati dall'ignoranza imperante di Alemanno, gli organizzatori hanno ottenuto addirittura di far "spegnere" il Colosseo per dare visibilità alla propria rivendicazione. Luci spente anche per il Castello Sforzesco, a Milano (e questo si capisce vista la natura fascistoide dell'amministrazione meneghina), e per la Mole Antonelliana a Torino (e questo si capisce decisamente meno).
Oltre a tutte le autorità possibili e immaginabili (purtroppo c'era anche Zingaretti) c'era anche il padre di Gilad che ha affermato: «Mio figlio da 4 anni viene detenuto a fini di estorsione e questo rappresenta una violazione internazionale oltre che un crimine di guerra». Il celtico Alemanno ha invece parlato di «sequestro di persona».
Solo una nota a margine.
Perchè spegnere i monumenti di mezza Italia solo per un israeliano e tenerle accese (leggi TACERE) per i più di 11.000 palestinesi (UNDICIMILA) chiusi da anni nelle carceri israeliane in detenzione amministrativa (cioè senza alcuna accusa specifica), fra cui donne e bambini? Non sono anche loro «sequestrati»? Oppure un militare del "popolo eletto" cittadino dello "stato eletto" vale più di 11.000 ultimi della Terra?

Il depistatore

Anche il debunker per eccellenza del nostro beneamato Paese, vale a dire il mitico Kossiga, ha cominciato a dare segni di cedimento su Ustica.
L'ex presidente, depositario di molti segreti sui mille misteri d'Italia, ha da tempo cominciato ad ammettere quali fossero gli scenari nei cieli di Ustica trent'anni orsono; confermando (e se lo dice lui c'è da credergli...) le ipotesi e i rumours più accreditati in proposito, che parlano di un missile francese destinato ad altro aereo che presumibilmente stava trasportando Gheddafi da qualche parte.
C'è solo un demente in Italia che è disposto ancora oggi a depistare quando parla di Ustica: Giovanardi. Tale personaggio, che in un qualsiasi altro paese occidentale non potrebbe aver alcun ruolo pubblico più importante di portiere di condominio e che noi abbiamo la gioia di avere come ministro, ha ribadito che il DC9 dell'Itavia è esploso in cielo a causa di una bomba.
Il depistaggio per eccellenza: il primo tentato all'epoca della disgrazia, e quello più clamorosamente smentito da tutte le inchieste, giudiziarie e non. Tanto da far "slittare" tutti i depistatori che si sono succeduti sull'argomento in questi trent'anni sulla ipotesi del "cedimento strutturale", ipotesi analogamente assurda (e sconfessata) ma più facile da sostenere nell'impossibilità di accedere alle prove che tutti gli Stati coinvolti si sono affrettati a far sparire.
Giovanardi già è un disastro quando si occupa delle materie cui è preposto (l'Italia sta facendo passi indietro di secoli rispetto ad altri paesi nell'affrontare le problematiche collegate alle tossicodipendenze). Quando poi si spinge a parlare di altro (lui è notoriamente un tuttologo...) scade nel ridicolo più assoluto, senza rendersene minimamente conto.
Riusciremo prima o poi a vivere in un mondo liberato dai giovanardi? Speriamo accada presto...

19 giugno 2010

La Fiom non ceda a Pomigliano! E' l'ultima speranza di resistenza.

«Clausole integrative del contratto individuale di lavoro - Le Parti convengono che le clausole del presente accordo integrano la regolamentazione dei contratti individuali di lavoro al cui interno sono da considerarsi correlate ed inscindibili, sicché la violazione da parte del singolo lavoratore di una di esse costituisce infrazione disciplinare di cui agli elenchi, secondo gradualità, degli articoli contrattuali relativi ai provvedimenti disciplinari conservativi e ai licenziamenti per mancanze e comporta il venir meno dell'efficacia nei suoi confronti delle altre clausole».

Questi sono i veri contenuti dell'accordo sciagurato che padron Marchionne ha imposto e che i sindacati complici si sono precipitati a firmare.
Si introduce il principio di libera licenziabilità del lavoratore considerato inadempiente dall'azienda, principio che viola lo Statuto dei lavoratori e la Costituzione.
La gravità inaudita di questa clausola è passata quasi totalmente sotto silenzio, ma è fondamentalmente su questo che si è incentrata, giustamente, la totale contrarietà della Fiom.
Questo accordo è illegale e incostituzionale, il referendum che Fiat e sindacati-canaglia hanno imposto ai lavoratori di Pomigliano non ha, di conseguenza, rilevanza alcuna. La CGIL non lasci sola la Fiom in questa battaglia! (Se la Camusso vuole spazzare via il suo passato non troppo entusiasmante di sindacalista, questa è l'occasione buona...)
L'opposizione di sinistra (o ciò che ne rimane) non lasci sola la Fiom in questa battaglia!
Tutti noi che non vogliamo morire berlusconiani non dobbiamo lasciare sola la Fiom in questa battaglia di resistenza e libertà!

17 giugno 2010

«No all'acqua pubblica». Nel PD vergogna senza fine...

All'interno del PD si è ufficializzato un comitato CONTRO i referendum per l'acqua pubblica. Era nell'aria e lo stesso Bersani ha sempre mantenuto un atteggiamento ondivago in proposito, ma ora è ufficiale: il PD del maanchismo è "anche" contro l'acqua pubblica. Almeno in parte.
Di sicuro il solerte Antonio Iannamorelli (un qualsiasi carneade nel PD può fare un po' quel che capperi gli pare...) ha raccolto attorno alla sua iniziativa un bel po' di "quadri" del PD, nel senso di amministratori locali che, evidentemente, non vogliono farsi sfuggire dalle mani la possibilità di fare un po' di soldini vendendo a peso d'oro l'acqua ai propri cittadini. Votantonio Iannamorelli ha detto che il comitato contro i referendum vuole proporre un modello misto pubblico-privato (sic!), e che lo chiamerà "modello-Bersani". Con ciò ponendo una solida lastra di marmo sul futuro dello stesso Bersani e, probabilmente, dell'intero PD, che aggiunge vergogna a vergogna, dimostrando ogni giorno di più di essere lontano, molto lontano, dalle istanze dei cittadini che vogliono una nuova società e che chiedono di essere rappresentati in tal senso. Ma anche (è proprio il caso di dirlo!) dai suoi stessi attivisti e sostenitori, che sempre più sono choccati da un partito che non riesce nemmeno ad avere una linea chiara su una realtà così semplice: l'acqua è un bene comune non mercificabile. Punto.

10 giugno 2010

Siti e blog listati a lutto...



Ma questa protesta, pur condivisa totalmente, non basta né a spiegare completamente il disgusto contro il ddl sulle intercettazioni né ad innescare, da sola, una nuova stagione di libertà.
Occorre alzare la voce, occorre fare la rivoluzione...

30 maggio 2010

Stragi naziste, il governo blocca gli indennizzi

Una legge incostituzionale. E' il decreto varato il 28 aprile (nel quasi completo silenzio dei media) che blocca i risarcimenti per i familiari delle vittime delle stragi naziste e per i cittadini italiani deportati durante la seconda guerra mondiale.
Cerchiamo di ricostruire un po' la situazione.
L'ostinazione con cui la Germania cerca da sempre di evitare di saldare i conti del passato è nota. Tuttavia, da un po' di tempo le sentenze giudiziarie stanno aprendo molti squarci in questa nebbiosa situazione.
Su tutte una sentenza della Cassazione che stabilisce come gli Stati non possano più godere dell'immunità se si sono resi protagonisti di crimini di guerra. In parole povere: la Germania deve risarcire le vittime del nazismo qualora un tribunale nazionale accerti le colpe tedesche e stabilisca indennizzi per le vittime.
Il governo tedesco, però, sta facendo di tutto per sfuggire alle proprie responsabilità. Ha addirittura sconvolto i collegamenti ferroviari con l'Italia per evitare che la Deutsche Bahn (DB), la compagnia ferroviaria tedesca, possa accumulare dei crediti presso le Ferrovie italiane, preferendo andare in perdita piuttosto che risarcire le vittime del nazismo. Queste somme, essendo appunto esigibili in Italia, erano state oggetto di pignoramento mediante provvedimento del Tribunale di Roma a fronte delle richieste di risarcimento dei familiari delle vittime di Distomo. Un pericoloso precedente, quindi...
E proprio per bloccare questo provvedimento giudiziario, il governo Berlusconi è intervenuto, su richiesta di soccorso della Merkel, col decreto-legge del 28 aprile scorso, ripromettendosi di sospendere l'efficacia di provvedimenti giudiziari nazionali di pignoramento, allorquando sia in corso una controversia internazionale, come sta avvenendo ora con la Germania.
Il fido berlusconi, dunque, obbedisce senza colpo ferire agli ordini della ben più potente Cancelliera tedesca.
E gli italiani vittime (o eredi di vittime) del nazismo? Chissenefrega! Del resto da uno che cita orgogliosamente Mussolini ci si aspetta che cominci a citare anche il Fuhrer...

29 maggio 2010

Un boicottaggio sacrosanto

Alla faccia del Luttwak italico che risponde al nome di Pierluigi Battista, uno pseudo-giornalista che io colloco ad un livello leggermente inferiore a quello di Vittorio Feltri, giusto per capirci...
Di cosa parliamo?
Della richiesta da parte della Coop e Nordiconad (parte del Consorzio nazionale Conad) che i prodotti provenienti dai territori palestinesi occupati e commercializzati dal gigante agro-alimentare israeliano Agrexco abbiano sull'etichetta la tracciabilità dell'intero percorso del prodotto.
In pratica si chiede che sia specificato sull'etichetta se un prodotto proviene dai territori occupati. Richiesta sacrosanta: io sono socio Coop e, se posso evitare di acquistare prodotti che arricchiscono Israele sulla pelle dei palestinesi dei territori occupati, lo faccio ben volentieri.
Per P.G. Battista si tratta di un vergognoso boicottaggio mascherato!
E se anche fosse? Non sarebbe il caso, caro il mio giornalista-servo-del-padrone, di vergognarsi piuttosto perchè si difende lo pseudo-diritto di uno stato occupante (se non anche criminale in alcune sue manifestazioni, leggi "operazione piombo fuso"...) a sfruttare la terra di un popolo oppresso per il proprio tornaconto economico?
Non faresti meglio, caro il mio giornalista-più-sionista-di-Sion, a vergognarti perchè non difendi il diritto del popolo palestinese semplicemente ad esistere ed essere "libero"? Lo sai, caro P.G. che i contadini dei territori occupati sono "obbligati" a vendere (secondo prezzi non stabiliti da loro) alla Agrexco tutti i loro prodotti, che poi la multinazionale israeliana commercializza semplicemente come "made in Israel"? Lo sai che per queste e molte altre irregolarità questa "gloriosa" multinazionale è sotto la lente della UE?
E' da tempo che io NON compro prodotti made in Israel...
Ben venga il boicottaggio dunque, anzi sosteniamolo!
Su questo link trovate tutte le informazioni al riguardo.
E ricoprite di pernacchie Battista ogni qualvolta si azzarda a scrivere qualcosa...

27 maggio 2010

Citazioni

"Io non ho nessun potere, magari lo avevo da imprenditore, ma oggi non ce l'ho".
Questo l'incipit dell'intervento di Berlusconi alla conferenza stampa finale del vertice Ocse a Parigi.
Già questa affermazione sarebbe sufficiente per subissarlo di fischi, se non di altro...
Ma l'uomo di avanspettacolo va oltre, tirando in ballo i diari del Duce "che ho letto qualche giorno fa" (anche questo, particolare non di poco conto...).
«Cito una frase di colui che era considerato come un grande dittatore ("considerato"?!? e poi in che senso "grande"?): "Dicono che ho potere, ma io non ho nessun potere, forse ce l'hanno i gerarchi, ma non io. Io posso solo decidere se far andare il mio cavallo a destra o a sinistra, ma nient'altro"
"Lo stesso succede a me, tanto che tutti hanno il diritto sia di criticarmi che di insultarmi...", aggiunge il premier.
Davanti a cotanta spudoratezza viene il dubbio.
E' definitivamente uscito di senno oppure nel suo intimo si crede il degno successore del "piccolo" dittatore fascista?
In entrambi i casi lo psiconano diventa ogni giorno più pericoloso, e le sue dichiarazioni diventano ogni giorno che passa più preoccupanti se non spaventose.
Visto la totale insipienza della opposizione politica italiana, non ci resta che sperare che il popolo italiano gli riservi lo stesso trattamento che ha consegnato alla storia il "grande" dittatore pelato...

22 maggio 2010

Macelleria di governo, con «piena fiducia»

Riporto un titolo de Il Manifesto di qualche giorno fa...

Nel processo di appello per i fatti di Genova del 2001 sono stati comminati oltre cento anni di carcere per 25 agenti.
Sono stati condannati tra gli altri il capo dell'antiterrorismo Gratteri (ex direttore dello Sco), Luperi (oggi all'Aisi, ex SISDE) e Canterini: tre pezzi grossi insomma.
Mentre le vittime (e, per la verità, solo poche "voci politiche", Vittorio Agnoletto su tutti) ora richiedono a gran voce che vengano cacciati via (ricordiamo che sono stati interdetti anche dai pubblici uffici), Maroni e Mantovano difendono i vertici della polizia.
Sconcertanti le parole del sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano: «Questi uomini hanno e continuano ad avere la piena fiducia del sistema sicurezza e del ministero dell'Interno»; confermate poi a stretto giro di posta dal ministro dell'interno Roberto Maroni.
Per ribadire il suo inesistente concetto di Stato di diritto, Mantovano ha poi aggiunto: «la Corte di Cassazione ristabilirà l'esatta proporzione di ciò che è successo».
Ora, noi non chiediamo solo che vengano cacciati gli agenti e i funzionari condannati, che hanno macchiato in maniera indelebile le divise che indossano consegnando all'Italia una delle pagine più tristi della propria storia. Chiediamo a gran voce anche che venga cacciato dal governo, possibilmente a calci nel culo, il sottosegretario Mantovano, che in spregio non solo al buon senso ma soprattutto al rispetto dei ruoli delle varie istituzioni ha pronunciato parole che in qualsiasi altro paese occidentale l'avrebbero fatto allontanare per lungo tempo dalla scena politica. Al contento chiediamo al ministro Maroni (che evidentemente non è in grado di far pulizia a casa propria) di farsi da parte, lasciando ad altri la conduzione di uno dei più importanti dicasteri del governo, che non può permettersi di avere "ombre" sul proprio operato.
Ma noi contiamo poco... Queste richieste dovrebbero venire urlate dalle forze politiche che si dicono all'opposizione e che, a parole, sostengono di voler rappresentare la coscienza civile di questo Paese allo sbando.
Ma loro, al meglio, tacciono; al peggio, leggi Di Pietro, lavorano col nemico per impedire che venga ristabilità la verità sulle pagine più schifose della storia d'Italia...

14 maggio 2010

Stefano Gugliotta è libero...

... il che è di per sè una buona notizia.
Ma è l'unica, purtroppo, relativamente a questa ennesima, assurda, vicenda che riguarda quelle forze che dovrebbero proteggere i cittadini e che ultimamente troppo spesso li accompagnano verso il loro ultimo viaggio.
A Stefano è andata bene, poteva diventare un nuovo caso Cucchi (o Uva, o tanti altri...). Una videocamera amatoriale lo ha aiutato a tirarsi fuori da una situazione che stava diventando drammatica per lui e per i suoi familiari.
Ma se quella videocamera non ci fosse stata?
E' questo l'atroce interrogativo che questa vicenda lascia dietro di sè. Assieme ad altri ragazzi che hanno avuto il solo torto di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, e che sono ancora in galera.
Vediamo di tirarli fuori.

26 aprile 2010

L'ultima bufala del nanerottolo...

Da oggi ogni cittadino potrà avere la sua casella di posta certificata, che avrà valore a tutti gli effetti di legge nei rapporti con la pubblica amministrazione.
Così parlò il brunetta...
Peccato che, se ci provate, ecco cosa vi appare:



Speriamo che la situazione migliori nelle prossime ore, visto che è tutta la giornata che ci sto provando.
In ogni caso, come al solito, questa "grandissima" innovazione viene propagandata senza dire tutta la verità. E cioè che il funzionario pubblico, nel 90% dei casi NON potrà rispondere al cittadino con posta elettronica altrettanto certificata.
Almeno ad oggi, e chissà per quanti anni ancora...

17 aprile 2010

Di Pietro faccia un passo indietro

L'iniziativa dell'IdV di Di Pietro di depositare un proprio quesito referendario contro (forse) la privatizzazione dell'acqua rischia di vanificare l'enorme sforzo del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, che da mesi ha messo in moto centinaia di comitati sparsi su tutto il territorio nazionale per promuovere 3 quesiti referendari, e ora per iniziare la raccolta di firme, che mirano ad abrogare quelle disposizioni di legge che permetterebbero di far diventare l'acqua, bene comune per eccellenza, una merce nella disposizione delle multinazionali della guerra e della povertà.
L'iniziativa di Di Pietro appare assolutamente speculativa, di mera propaganda politica, mirata ad attirare visibilità su un unico partito (che sembra già diventato più "partito" dei vecchi partiti), laddove i Movimenti avevano espressamente chiesto che le forze politiche che si riconoscevano in questa battaglia la appoggiassero e sostenessero senza però appropriarsene.
Peraltro il quesito depositato dall'IdV punta alla sola abrogazione dell’articolo 15 della Legge Ronchi, come se volesse dare un colpo al cerchio ed una alla botte, non scontendando tutti quei potentati, interni anche al PD, che hanno le mani in pasta nelle sopra citate multinazionali dell'acqua.
La battaglia per l'acqua pubblica, però, ha raccolto un movimento dal basso che non teme questi artifici dei soliti politici di mestiere, e saprà portare avanti in maniera "trasparente" e "pulita" le proprie indiscutibili ragioni per far affermare in maniera definitiva che l'acqua è un bene dell'umanità intera e che deve rimanere nella disponibilità di tutti, e non dei caltagirone di turno.
Se Di Pietro non farà un passo indietro, rinunciando a questa sciocca iniziativa propagandistica, rischia di "bruciarsi" con l'acqua.
Ossimoro niente male per un politico che sta cominciando a dare preoccupanti segni di cedimento democratico.

13 aprile 2010

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22 marzo 2010

L'insostenibile declino della chiesa cattolica

Se il vaticano decide di entrare a gamba tesa nella campagna elettorale per le elezioni regionali, vuol dire che tira una brutta aria al di là del Tevere. Se poi fa direttamente campagna elettorale per la candidata del centrodestra, tra i cui sponsor spiccano elementi contigui alla mafia e molti fascisti col braccio sempre teso, allora è lecito pensare che la crisi che attraversa le stanze vaticane sia veramente molto seria.
Ci saremmo aspettati che i vari bagnasco affrontassero con serietà il problema della pedofilia che sta sconvolgendo le chiese cattoliche di tutto il mondo, invece li troviamo in piena campagna elettorale contro l'eretica Bonino. L'oscurantista Ratzinger ci trascina in pieno medioevo dunque...
E si trascina dietro anche le forze più vitali che gli sono vicine.
In un periodo in cui vi sono almeno 3-4 scandali al giorno di piccole vittime di preti, monaci e suore, è di oggi la notizia che l'Azione Cattolica (che sembrava scomparsa negli ultimi 15 anni, mai una presa di posizione pubblica) ha diffuso una nota 'per stigmatizzare quanti hanno cercato di coinvolgere, nelle questioni relative agli abusi sessuali di sacerdoti nei confronti di minori, anche la persona del Papa'.
Non si sa da quali agenzie Franco Miano prenda le notizie, ma è singolare che il presidente della maggiore associazione (una volta) laica del nostro Paese si presti ad essere strumento di controinformazione del vaticano. I casi di abusi sessuali in parrocchie di cui Ratzinger era vescovo, e nel periodo in cui egli era vescovo, sono oramai abbondantemente documentati. Solo Miano li sconosce evidentemente.
Ai miei tempi l'Azione Cattolica si sarebbe schierata dalla parte delle piccole vittime, ma i tempi cambiano...

12 febbraio 2010

Il puttanaio...

«... io sono atterrato in questo istante da.. dagli Stati Uniti... se oggi pomeriggio se Francesca potesse... io verrei volentieri ... una ripassata... »

A parlare è colui che, a buona ragione, può essere definito il secondo uomo più potente d'Italia dopo Berlusconi. Nonchè il suo sodale principale, allo stato attuale: il suo braccio destro, il suo "esecutore". La seconda B di quella che oramai è conosciuta come "la B2".
L'uomo della provvidenza, nonchè della emergenza continua, è incappato in un brutto guaio. Lui e la potentissima struttura della Protezione Civile, che si è costruito intorno negli anni, evidentemente si sentivano intoccabili, vista la copertura di cui godono da parte del grande capo, e visto anche il progressivo deterioramento della società civile italiana, che sempre meno sembra attenta a tutti i diabolici meccanismi con i quali il peggior governo di sempre le sta sottraendo (alla società civile) sempre maggiori spazi di intervento e di potere, concentrandolo nelle mani di sempre meno persone. Anzi, di una sola: Guido Bertolaso.
Qualcosa è andato storto, e il vaso di pandora si è aperto.
Speriamo che questa volta si possa andare sino in fondo, e che si possa dare una spallata decisiva a questo sistema corrotto di potere orgiastico, che a fronte di montagne di denaro fatto guadagnare agli amici senza regola alcuna ottiene come contropartita benefit, beni mobili e immobili, e tante, ma proprio tante, allegre e gioiose puttane.

10 febbraio 2010

Il giorno del ricordo... manipolato

Ogni anno, dal 2004, il «Giorno del ricordo» viene usato dalla retorica dei partiti della destra italiana, che affonda le sue radici nell'ideologia fascista, per cancellare le responsabilità italiane e repubblichine nei massacri in terra slava e per ricordare foibe ed esodo dall'Istria e da Zara in modo «regressivo e profanatorio».
Quel piccol-uomo di Alemanno lo usa per organizzare il «Viaggio nella civiltà istriano-dalmata», una sorta di viaggio della memoria che finisce - paragonando le foibe alla Shoah - per banalizzare volutamente l'Olocausto.
La ricostruzione dei sempre-fascisti, falsata e manipolata, della tragedia delle foibe, a fronte di presunti 10-15000 morti italiani mai documentati e di cui non è mai stato ricostruito un elenco accettabile, nasconde il massacro di centinaia di migliaia di jugoslavi (e di civili italiani che lì vivevano) perpetrato dalle milizie fasciste, da sole o al servizio delle SS.
E alla fine raggiunge lo scopo di riattizzare gli odii nazionalistici antislavi, che furono proprio all'origine dell'aggressione fascista del 1941.
Ogni giorno di più, il nostro Paese si avvicina nei modi, nei provvedimenti, nell'arroganza del potere, nell'impunità dei potenti, all'epoca più buia della nostra storia.
Bisogna mantenere alta la vigilanza, perchè il fascismo, in nuove forme, può tornare in qualsiasi momento; anzi, ha già da tempo ripreso ad incancrenire il tessuto civile italico: da quando qualcuno di cui faremmo volentieri a meno decise di "scendere in campo"...

07 febbraio 2010

I nuovi piccoli balilla di La Russa

Il ministro-mefistofele l'ha chiamata mini-naja, sperimentandola lo scorso autunno con gli alpini di Bolzano.
Sarà pure "mini", ma intanto per questa balzana idea si è previsto un budget di 21 milioni di euro. Non pochi, in tempi di crisi.
Ma cosa faranno questi baldi giovanotti durante queste poche settimane di "corso"? Secondo La Russa avranno «una preparazione atletico-culturale di tipo militare». Si eserciteranno in «attività ginnico-sportive, addestramento base di difesa personale, nozioni sulla leadership, igiene alimentare».
Vi ricordano qualcosa queste parole? Già, indovinato! Sono grosso modo le finalità costitutive dei piccoli balilla o, se preferite, delle avanguardie giovanili fasciste di mussoliniana memoria.
Le analogie e le "vicinanze" col ventennio più buio della storia d'Italia cominciano ad essere troppe; e ad inquietare anche gli spiriti più ottimisti.
Non dovremmo porre un argine a tutto ciò?

22 gennaio 2010

Il ritorno in Tv di Barbareschi

Un programma di cui non si sentiva la mancanza, il Barbareschi Sciock.
Se voleva tentare di fare "sperimentazione", come tanto amano a La7, doveva evitare di ispirarsi (ad esempio) ai predicozzi che l'inutile piroso fa nel suo programma Niente di personale. Ma soprattutto doveva evitare come la peste l'ipocrisia di apparire come ciò che NON E'.
La battuta sulla donna col velo, le tre transgender (ma erano veramente tali?) perfettamente integrate nella società (forse...). Ipocrisia a piene mani.
Barbareschi è stato eletto nel parlamento (nel quale sembra essere presente al 50% tra l'altro...) nelle liste di berlusconi. Vale a dire che è rappresentante del governo più razzista che la Repubblica ricordi, alleato con la lega, che le bimbe col velo non le fa nemmeno salire su un palco a salutare il Presidente della Repubblica (leggere Il Manifesto di oggi 22 gennaio, in proposito), che gli extracomunitari li preferisce sui fondali dei mari piuttosto che negli studi televisivi, che i transgender e gli omosessuali li picchia quando non li ghettizza.
Francamente crediamo che Barbareschi farebbe meglio ad onorare i 23.000 euro che NOI contribuenti gli regaliamo ogni mese, e lasci fare la TV a chi ha veramente qualcosa di non retorico da dire...