Dove non poté la ndrangheta ci riuscì un direttore di giornale.
Lucio Musolino, giovane e coraggioso cronista di giudiziaria presso il quotidiano "Calabria Ora", impegnato da tempo a scavare il fenomeno criminale a Reggio Calabria e dintorni approfondendo i legami tra criminalità organizzata e colletti bianchi e minacciato pesantemente dalla ndrangheta reggina, è stato trasferito dal suo direttore da Reggio Calabria a Lamezia Terme.
Sembra che tale provvedimento sia stato preso in conseguenza dell'intervento del giornalista alla trasmissione Annozero di Michele Santoro, dove Lucio Musolino parlò di un rapporto del Ros che riguardava la partecipazione dell'allora sindaco di Reggio Calabria, oggi presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, ad una cena per festeggiare l'anniversario di matrimonio dei genitori di un imprenditore poi arrestato nell'Operazione Meta, banchetto cui era presente il boss Cosimo Alvaro, oggi latitante.
L'allontanamento del giovane cronista avrà l'effetto ultimo di distoglierlo dalla sua preziosa attività nel mantenere alta l'attenzione dell'opinione pubblica sugli opachi legami politico-criminali che tengono da sempre in scacco la Calabria.
Pensate che il direttore di Calabria Ora sia un sodale di Scopelliti o del suo padrone Berlusconi?
Sbagliato: è Piero Sansonetti, l'ex comunista oramai abitué di Porta a Porta.
Se penso che è stato anche direttore de Il Manifesto mi viene il magone...
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