18 febbraio 2009

Luca era gay...

... poi, molto probabilmente, avrà conosciuto Povia e si sarà detto: "se i maschi sono questi preferisco fare violenza alla mia natura e gettarmi sulle donne".
Una premessa: a Povia non andava concesso di presentare la sua canzone dal palco del Festival di Sanremo.
Che lui fosse un incrocio (geneticamente modificato) tra un ciellino e un leghista ignorante, l'avevamo capito da ciò che si leggeva tra le righe delle sue precedenti canzoni. Non pensavamo però che un titolo già in sè pessimo nascondesse un tale coacervo di luoghi comuni, di falsi miti, di vergognose concezioni sulla realtà omosessuale: è una concentrazione di tutto ciò che ha causato la discriminazione che gli omosessuali sono stati costretti a subire nella società moderna sino ad oggi (passaggio nelle camere a gas compreso).
Scopriamo che un giovane diventa gay perchè è figlio di genitori separati, col padre assente (se non alcolizzato) e la madre apprensiva/oppressiva. Dovremmo avere una società con l'80% almeno di giovani omosessuali, stando a queste premesse...
Scopriamo che il giovane (che pensa di essere gay) crede che i suoi rapporti siamo "di amore" ed invece "è solo sesso": non è così per la stragrande maggioranza dei rapporti "intimi" tra due persone, a prescindere dal sesso?
E questi sono i passaggi "migliori" del brano.
Povia è pericoloso, perchè trasporta subdolamente una non-cultura attraverso canzoncine molto ben organizzate, in cui il motivetto accattivante e facilmente memorizzabile (pensate al refrain che attacca con l'accordo in sottodominante invece che in tonica, chiamando così in automatico un crescendo facilmente memorizzabile [anche se difficilmente Povia è in grado di sapere la differenza tra tonica, sottodominante e dominante, ndr]) nasconde un testo tanto semplice quanto oscurantista e reazionario, che solletica gli istinti più animaleschi dell'uomo.
Bonolis si è nascosto dietro la frase di circostanza "è un cantante che racconta una storia", ma in questo caso non è scusabile. Ha semplicemente toppato nel giudicare la figura di Povia, e raramente ha la grandezza e nobiltà d'animo per ammettere di aver sbagliato.

14 febbraio 2009

Mastella: l'ultima capriola

E' incredibile la puntualità con cui le più spinte dietrologie nei confronti degli equilibrismi politici di Mastella trovino poi effettivo riscontro nella realtà dei fatti.
Ricordate quando Mastella fece cadere il governo Prodi? Ebbene, tutti gli osservatori dotati di un minimo di materia grigia dissero che era una cambiale in bianco che Berlusconi avrebbe prima o poi pagato.
Ed eccoci alle Elezioni Europee 2009: Mastella candidato nelle liste di Berlusconi! Precisione svizzera.
Ora, poichè suor Clemente "Poltrona" Mastella ha, senza sprezzo del pericolo, definito "farabutti e ipocriti" quanti avessero collegato le due circostanze, io mi iscrivo da me in questa categoria.
Sarò quindi farabutto ed ipocrita, ma non ho mai visto un altro politico che non sappia fare altro che occupare poltrone a questo livello. E' più forte di lui! Mastella proprio non riesce a stare senza "posto" (e relativo compenso) assicurato in un qualsiasi organo politico o amministrativo, che sia elettivo o di nomina. Qualunque cosa va bene purchè lui vi sia dentro.

A dispetto del comune senso del pudore (e del ridicolo), il comunicato congiunto Mastella-Berlusconi afferma che con questa "intesa strategica" "si apre una rinnovata stagione politica, foriera di importanti novità, che ricadranno positivamente sui cittadini della Campania".
Più che una promessa di speranza sembra una minaccia, ma tant'è: i campani sono avvertiti.
L'unica nota positiva in tutta questa vicenda è che, essendo candidato, la banderuola campana non potrà più scorrazzare per le trasmissioni televisive nelle quali viene invitato sempre più spesso dagli "amici intimi", tra i quali riesce sempre a distinguersi la conduttrice più potente della RAI, quella Simona Ventura che ha creato nella televisione pubblica un gruppo di potere che sta portando allo sfacelo la TV pubblica, alter-ego della MariaDeFilippi berlusconiana, però pagata con i nostri soldi.
E' un po' magra come soddisfazione, ma almeno in televisione lo vedremo di meno.

09 febbraio 2009

Un'accozzaglia di fondamentalisti folli col marchio del Vaticano

E' un sito nel quale mi sono imbattuto per caso, mentre mi informavo sull'ennesima trovata dell'avvocato Taormina in cerca di pubblicità gratuita sulla pelle della povera Eluana (che Dio l'abbia in gloria).
Questo fantomatico sito "pontifex", che ha in bella mostra il simbolo dello stato vaticano, è una sorta di blog permeato della peggior cultura fondamentalista cattolica. Tra un elogio di Lefebvre e uno di Mourinho, troviamo le interviste di cosiddetti "vips" che spaziano dall'antisemitismo all'appello a pregare la Madonna di Lourdes per la giustizia italiana, mettendo assieme Gabriella Carlucci, Marcello Pera e Antonello Venditti (chissà se il cantautore avrà capito dove andava a finire la sua intervista).
E' un concentrato di follia fondamentalista e cultura oscurantista medievale.
E' questo il cattolicesimo cui aspira il papato ratzingeriano?

07 febbraio 2009

Lo psiconano eversivo

Ora è veramente emergenza democratica.
Quando un premier (più o meno) liberamente eletto dal popolo sputa sulla Carta Costituzionale cui ha giurato fedeltà, non ci sono molti margini per "trattare". Bisogna fermarlo.
Di certo non possiamo contare nel contributo di una opposizione cui conviene ogni giorno di più "inciuciare" con Berlusconi piuttosto che contrastarlo. Così come sperare nell'avvento di un possibile nuovo leader nel PD (Bersani) è prospettiva oggi troppo evanescente per poterla abbracciare.
Di certo non possiamo aspettarci nulla dalla "sinistra". E' talmente tanto impegnata a capire come fare per poter sopravvivere almeno in Europa (ed io che speravo ci fermassimo per un turno!) da disinteressarsi totalmente delle vicende della società italiana.
E allora cosa fare?
Occorre che qualcuno "in alto" fermi lo psiconano. Altrimenti lo faremo noi dal basso...