03 novembre 2012

Non nel mio nome!

Con l'avvento della "seconda Repubblica", i nostri governi si sono caratterizzati per l'avvicinamento sempre più marcato verso lo stato di Israele, in termini di collaborazioni economiche, finanziarie e soprattutto militari.
Più Israele diventava uno Stato ai margini del Diritto Internazionale, più abbiamo pensato (i nostri governanti hanno pensato) che fosse opportuno omaggiarlo con i nostri salamelecchi. Destra e pseudo-sinistra hanno gareggiato in questo, sino a farci rimpiangere i governi DC-PSI, quando almeno in politica estera sapevamo stare dalla parte del "giusto".
Il governo Monti ha, però, saltato il fosso; andando ben aldilà delle pur abominevoli vicinanze in termini di collaborazione militare (ricordiamo che i jet con la stella a sei punte scorrazzano liberamente sui nostri cieli da tempo, oramai; attendiamo solo la prossima Ustica...).
Monti ha pensato bene che questo fosse il momento opportuno per riversare su Israele la totale ammirazione dell'Italia, in occasione della sua ultima visita (fatta non si capisce bene a che titolo.
Ci aspettavamo che un "professore" potesse ricordare ai governanti israeliani, dall'alto della sua presunta autorevolezza internazionale, che Israele occupa abusivamente territori che non gli appartengono, confinando i palestinesi in quelli che oramai sono diventati quasi dei campi di concentramento a cielo aperto.
Pensavamo che potesse "insegnare" loro che non si risponde al lancio di pietre usando il fosforo bianco.
Speravamo che potesse ricordare ad Israele che l'ONU esiste e va rispettata sempre, non solo quando fa comodo alle sue aspettative.
Auspicavamo che esprimesse tutta la propria decisa contrarietà ai bombardamenti gratuiti che Israele decide di compiere sovente in giro per il mondo, buon ultimo quello del Sudan di cui i media non hanno quasi parlato (tranne le solite lodevoli eccezioni de Il Manifesto e pochi altri..).
Ci illudevamo che potesse approfittare dell'occasione per augurarsi un disarmo nucleare "totale" dell'area mediorientale, dove è Israele a rappresentare l'unico vero elemento di destabilizzazione, possedendo armi atomiche.
Invece, nulla di tutto ciò. Anzi. Elogi sperticati a ciò che Israele "è". Una follia totale per quello che dovrebbe essere un governo "tecnico".

Ebbene, professor Monti, in quanto cittadino italiano preciso che la frase "Gli italiani ammirano molto Israele per ciò che rappresenta" non è stata pronunciata in mio nome !