11 aprile 2015

Vaffanculo il garantismo

Non so che significato possa assumere, ai nostri giorni, la parola "garantismo" in Italia. Però credo che non si possa e non si debba applicare sempre e comunque, in qualsiasi circostanza.
E allora mi sento libero di affermare che sono stufo di ascoltare parole anche solo velatamente giustificative del gesto criminale avvenuto nei giorni scorsi nel Tribunale di Milano.
Sono stufo di ascoltare del dolore dei suoi parenti, sono schifato nel vedere che il suo avvocato costruisce finti malori in vista di chissà quale strategia difensiva.
Non siamo in presenza di un povero cittadino vessato dalla mala giustizia o dal fisco.
Questo tizio è un delinquente diventato scientemente criminale quando ha dovuto rinunciare alla sua opulenta vita da nababbo, costruita (si badi bene) non col sudore della fronte, ma "truffando" il prossimo (e lo Stato), insieme agli ex soci.
Un delinquente sociopatico, uno che ha vissuto sempre e solo per il denaro che dà potere e consente la bella vita alle spalle dei poveri cristi da lui gabbati. La ex-moglie e i figli che ne hanno goduto, non accorgendosi ovviamente di nulla (pecunia non olet), se ne facciano una ragione: il loro dolore NON è uguale al dolore di chi ha visto trucidati i propri cari.
I magistrati che dovranno giudicarlo, e che lui sta continuamente sfottendo fingendo di star male solo quando deve rispondere agli interrogatori, facciano presto: gli diano tre ergastoli e gettino via la chiave.

11 marzo 2015

Contraddizioni per ignoranza o mega spot alle multinazionali. Perchè sono contro l'Expo 2015 a Milano.

"Lottare contro la fame e l’obesità, promuovere stili di vita sani a partire dalla giovane età, incoraggiare un’agricoltura più sostenibile opponendosi alla speculazione finanziaria sulle materie prime alimentari e all’utilizzo della terra per biocarburanti a base alimentare."
Sarebbero alcuni dei principi ispiratori della Carta di Milano, che il ministro Martina (assieme a tanti altri importanti promotori di Expo2015) va diffondendo in ogni dove, come il documento fondamentale che il (nefasto) mega evento di Milano lascerà in eredità al mondo intero.
Cosa c'entrino cotanto nobili propositi con la Coca-Cola e con McDonald's, sponsor ufficiali della manifestazione, è un mistero che il solerte ministro renziano non riesce a svelare, nonostante invada tutte le trasmissioni e tutti i media possibili e immaginabili.
Ed in effetti la grandissima contraddizione trova pochissimi sostenitori, tra i quali in prima fila c'è mister Farinetti, altro fido renziano, che verso quel tipo di "azienda" si sta orientando, almeno a vedere come sta evolvendo la sua avventura imprenditoriale, fatta di "catene" di negozi che tendono a omologare piuttosto che ad esaltare le diversità.
Per il resto un profluvio di proteste, ironia e sfottò, su una grande occasione sprecata per promuovere la vera sana cucina italiana, fatta di chilometro zero e di produzioni con una filiera tracciabile, artigianale e di qualità (non quella di Farinetti, per capirci...).
E allora come si spiega tutto ciò?
Con i soldi ovviamente. Tutti i soldi che le due grandi multinazionali stanno generosamente versando nelle casse di Expo2015 trovando, in quanti altro non aspettavano che di essere coperti dall'oro che questo evento sta distribuendo ai soliti "amici degli amici", insospettabili estimatori delle grandi virtù di questi marchi.
Praticamente, coprendo di soldi Renzi & Co. e promuovendo il loro nuovo presunto impegno per una sana alimentazione fatto di insalatine e di bevande senza zucchero, Coca-Cola e McDonald's cercheranno di far dimenticare al mondo intero di essere (tuttora) tra le principali responsabili della peggior specie di alimentazione esistente sulla Terra e di essere da sempre icone dello spreco di cibo e dello sfruttamento delle risorse naturali.
Vogliono approfittare dell'evento per rifarsi un'immagine e una coscienza "comprando" il consenso di quanti visiteranno l'Expo2015.
Io non sarò tra questi.

Per iniziare ad approfondire: