20 dicembre 2009

L'insostenibile inutilità di Studio Aperto

Studio Aperto, si sa, è più un rotocalco gossip che un telegiornale.
Quando però tenta di "affacciarsi" sul mondo della notizia, vengono fuori pavidi e inutili servizi senza un perchè.
Capita quindi di sentire la storia di un carabiniere (onore alla benemerita) che dopo aver fatto causa ad un semi-delinquente per risarcimento danni, si è ritrovato sul groppone il pagamento dell'imposta di registro della sentenza civile di risarcimento, visto che la controparte colpevole del misfatto era, come spesso accade in questi casi, un nullatenente.
Dov'è la notizia? Casi di questo genere se ne verificano centinaia ogni giorno in Italia. Perchè enfatizzare oltre ogni decenza la circostanza che "l'Agenzia delle Entrate ha chiesto al povero carabiniere l'imposta di registro"? Soprattutto perchè fermare qui la notizia e non riportare che altro l'Agenzia delle Entrate NON poteva fare?
Quale può essere dunque la fine di questo servizio? Studio Aperto ovviamente non propone una fine di senso compiuto, nè lo potrebbe in verità vista la materia grigia che gira da quelle parti.
E allora a questi "professionisti" propongo io una conclusione degna per questo servizio.
Questo governo ha una maggioranza bulgara. Per eliminare queste situazioni inique sarebbe sufficiente una modifica normativa molto molto semplice al Testo Unico che regola l'imposta di registro.
Ecco: Studio Aperto si faccia promotore presso il suo "padrone", nonchè padrone di questo governo e di questa maggioranza parlamentare, di tale modifica. In questo modo quel servizio (per così dire) giornalistico acquisterebbe un significato.
Altrimenti sarebbe il caso che il servizio giornalistico (?) di Italia1 continuasse ad occuparsi di gossip...

17 dicembre 2009

Io credo

Io credo che JKF sia stato ucciso da Lee Oswald con un proiettile che ha giocato nella macchina alla pazza impazzita entrando e uscendo da tutte le parti nella testa del Presidente USA.
Io credo che non esistano altre forme di vita al di fuori della Terra.
Io credo che il DC9 di Ustica sia esploso in volo a causa di un cedimento strutturale.
Io credo che, applicandomi per un paio di mesi, riuscirò a far volare un Boeing 757 a livello del suolo per alcuni chilometri per farlo schiantare dritto dritto contro il Pentagono (frenando appena in tempo per danneggiare solo il primo anello e non quelli immediatamente più interni).
Io credo che Pinelli sia volato dalla finestra perchè si è sbilanciato da solo volendo uccidere una mosca che si era posata sul vetro.
E poi credo che Tartaglia abbia lanciato su berlusconi una statuetta del Duomo di Milano causandogli in un sol colpo un taglio appena sotto l'occhio, la frattura del setto nasale, la rottura di due denti e un taglio al labbro. Danni così seri da richiedere il ricovero per tre giorni (tre) e una decina di giorni per non far rimanere sul volto del premier segno alcuno...

30 novembre 2009

I trent'anni di "The Wall"

Il 30 novembre 1979 veniva pubblicato lo storico album dei Pink Floyd.
Forse non il "migliore" che il più grande gruppo rock mai esistito abbia pubblicato, ma sicuramente quello "concettualmente" più importante: sintesi perfetta della elaborazione socio-culturale-psicologica che Roger Waters aveva in qualche modo "imposto" al gruppo. E che vedrà la sua naturale conclusione in "The Final Cut", in cui Waters si libera finalmente di tutti i suoi fantasmi.
The Wall, a trent'anni di distanza, è attuale più che mai: tanto musicalmente quanto concettualmente.
La musica, anche nella successiva interpretazione live degli ultimi tour del gruppo, resta di un impatto emotivo enorme. Le riflessioni sull'alienazione dell'uomo contemporaneo, e l'inquietudine a tratti angosciosa che lo permea mantengono inalterata, a trent'anni di distanza, tutta la loro forza.
Una pietra miliare, una delle poche "opere rock" che si possano definire tali. La più grande.

26 novembre 2009

Il giornalista di Feltri che minacciava se stesso

Francesco Guzzardi, giornalista collaboratore della redazione genovese del 'Giornale', e' stato denunciato alla procura dalla Digos per simulazione di reato e procurato allarme, accusato di essersi auto inviato un messaggio minatorio corredato dalla firma "terroristica" della stella a cinque punte. Il messaggio, scritto a mano, era stato messo sotto la porta della redazione del ' Giornale' di viale Brigate Partigiane la scorsa settimana. E' bastata una semplice prova calligrafica a far emergere la verita'; e Guzzardi ha ammesso di avere vergato il messaggio.
Commentare seriamente una farsa del genere, degna figliolanza del "giornalismo" del mastino di Arcore, Feltri, sarebbe darle una dignità che non merita. Preferisco riportare di seguito (l'autore non me ne vorrà) l'intervento che Alessandro Robecchi ha fatto in proposito su "Il Manifesto" di oggi: è esilarante, ma al contempo dovrebbe farci riflettere. Tanto.


La crisi rende nervosi, crea paura, confonde, e costringe molti a fare due lavori. Come non essere solidali quindi con Francesco Guzzardi, il valoroso cronista ligure de Il Giornale costretto a scriversi da sé le lettere di minaccia firmate Brigate Rosse, a consegnarle in redazione, a leggere con commozione le mail di solidarietà dei lettori? Tutto da solo! Ci chiediamo con angoscia cosa abbia dissuaso Francesco Guzzardi, questo eroe del suo tempo (e purtroppo pure del nostro) dallo spararsi in un piede, dal rapirsi da solo.
Pare di vederlo, nel sonno che si urla da solo «comunista!», magari che studia come gambizzarsi e poi che dichiara (ma questo è vero): «Se chi ha scritto questo messaggio intendeva intimorirmi o addirittura costringermi a tacere, è bene che se lo tolga subito dalla testa». Bravo Guzzardi! Non lasciarti intimorire dalle lettere di minaccia che ti scrivi! Va detto che la lettera minatoria, vergata a mano, con una stella a cinque punte e la scritta Brigate Rosse non era di quelle piacevoli. Diceva testualmente: «Non abbiamo ancora deciso se spaccare il culo prima al vostro servo Guzzardi l'infame della Val Bisagno e degli sbirri o passare prima da voi molto presto lo scoprirete» (la punteggiatura è tutta sua). Non esattamente il solito linguaggio brigatista, tanto che qualcuno si era preoccupato: dove andremo a finire se anche le Br cominciano a scrivere come un concorrente del Grande Fratello? La Digos di Genova, per fortuna, ha messo le cose a posto: è bastato far scrivere due righe al Guzzardi per capire che la vittima delle minacce e il minaccioso brigatista erano la stessa persona. Per fortuna ora è tutto chiarito, possiamo rilassarci, smettere di tremare, leggere con qualche divertimento le lettere di solidarietà all'autominacciato che se la prendono con quei cattivoni di comunisti. E magari andarsi a ripescare le dichiarazioni dei giorni scorsi sul pericolo terrorista. Il ministro Sacconi: «Prosciugare l'acqua in cui nuotano i pesci dell'eversione!». Giusto! Bravo! Prenda un po' di carta assorbente e vada a Il Giornale. Lì c'è da far bene.
(Alessandro Robecchi)

26 ottobre 2009

Se la scelta è tra puttanelle minorenni e transessuali

"Come un branco di lupi affamati che scende dagli altipiani ululando o uno sciame di api accanite divoratrici di petali odoranti precipitano roteando come massi da altissimi monti in rovina. Uno dice: che male c'è a organizzare feste private con delle belle ragazze per allietare Primari e Servitori dello Stato? Non ci siamo capiti, e perché mai dovremmo pagare anche gli extra a dei rincoglioniti?"
E poi: "... di cosa vivrebbero ciarlatani e truffatori se non avessero moneta sonante da gettare come ami fra la gente".
Questa la spietata fotografia del nostro Paese che solo un artista del calibro di Battiato poteva regalarci, condensando in poche parole tutto lo spaesamento che ci troviamo a vivere in questi tempi bui.
Perchè se l'opinione pubblica non sa far altro che dividersi sulla affermazione se sia meglio andar per puttanelle minorenni piuttosto che per transessuali, allora la nostra società civile è ad un passo dall'abisso.
Resta però il fatto che gli accadimenti riguardanti lo psiconano e quelli che sono piombati addosso al presidente (ex) del Lazio Marrazzo non sono trattabili in parallelo, non sono la stessa cosa, e solo il michele boccia di turno può non vederlo o far finta di non vederlo.
Posto, infatti, che entrambi i comportamenti possano essere inquadrabili come "eticamente non consoni" (in realtà ciò che personalmente ritengo "non consono" in entrambe le situazioni è la circostanza che questi atteggiamenti pongono personalità politiche di spicco e di responsabilità in una situazione di ricattabilità), non sono stati vissuti e metabolizzati dai protagonisti nella stessa maniera e con la stessa correttezza.
Per scavare un solco incolmabile basterebbe già la reazione dei due protagonisti: l'uno si vergogna pubblicamente delle sue debolezze, l'altro ne fa motivo di vanto e di "celodurismo" squallido.
Ma non è, ovviamente, solo questo.
Marrazzo, pur tentando una blanda difesa iniziale, ha immediatamente ammesso le sue responsabilità, scusandosi e facendosi da parte. Lo psiconano ha continuato imperterrito a MENTIRE spudoratamente, facendo finta che nulla sia successo, facendo finta di non conoscere Tarantini (è appurato oramai che si sentissero frequentemente e che avessero rapporti e contatti continui), facendo finta di non avere quei problemi di scompenso della sfera sessuale che tutto il mondo gli attribuisce. E, soprattutto, non solo non si è mosso dal suo posto di potere, ma ha rilanciato col famoso "vi farò vedere di che pasta sono fatto!".
Vi sembra poco?
Per farci capire bene poi cosa intendesse con quella frase, si è precipitato in tutta segretezza dal suo amico Putin, uno tra i più democratici capi di uno tra i più democratici e trasparenti Stati del mondo. Che Putin sia esperto nel far sparire gli oppositori politici e i giornalisti scomodi, senza subirne alcuna conseguenza, è fatto risaputo.
Chissà cosa ci è andato a fare berlusconi da Putin...
E' patetico, quindi, che i consueti cagnolini che rispondono ai nomi di gasparri, capezzone e compagnia cantante tentino di gettare tutto in caciara al grido "siamo tutti uguali"; così come è triste dover constatare che le voci che si sono levate dal PD a difesa dell'"amministratore" Marrazzo siano state molto flebili, quasi non udibili...
Evidentemente il PD accetta di farsi trascinare nella stessa melma di coltura di berlusconi, non essendo capace di fare pulizia al proprio interno.
Povera Patria...

17 ottobre 2009

Poteri forti

"Ne sentirete delle belle", ci aveva preannunciato lo psiconano pidduista puttaniere, parlando del Giudice Mesiano.
Evidentemente aveva già dato ordine a quella stuola di schifidi servi che si spacciano per giornalisti di pedinarlo (come facevano le BR, e come fa tutt'oggi la mafia) per evidenziarne gli atteggiamenti "stravaganti". Insomma, per avallare la convinzione più volte espressa dall'impotente padrone di mediaset, e mai ritirata, che i magistrati sono psicologicamente instabili.
Attenzione ai colpi di coda del caimano morente, ci ammoniva qualche giorno fa un illustre politologo dei nostri tempi. Ed è vero.
La montatura che il premier da bagaglino (espressione dell'On. Bindi, cui vanno riconosciuti i diritti) sta tentando di metter su contro il giudice che gli ha ordinato di rimborsare alla CIR tutti i danni causati da vent'anni a questa parte al gruppo di De Benedetti è di quelle veramente "basse". Per quanto facilmente smontabile.
E' evidente infatti che questi fantomatici testimoni, che avrebbero sentito il giudice parlare in una cena privata (per quanto in un locale pubblico) in termini poco in sintonia con berlusconi, fossero già "nella disponibilità" dei teppisti del "Giornale" di famiglia all'epoca dei fatti.
Pertanto nulla impediva al premier di avanzare istanza di ricusazione di un giudice così evidentemente ostile, per evitare una sentenza che rischia di mandare sul lastrico (speriamo) l'intera famiglia!
Così non è stato. Perchè?
Semplicemente perchè questi testimoni non esistono: sono poveri cristi al soldo di tappetino-feltri azionati giusto per fare un po' di caciara.
E per dare forza alla sciagurata proposta di far eleggere i giudici dal popolo: così come richiesto dalla mafia nel famoso "papiello"...

26 settembre 2009

Siamo tutti farabutti

Sabato 3 ottobre a Roma ci sarà la manifestazione sulla libertà di stampa "Informazione, no al guinzaglio. Diritto di sapere, dovere di informare".
Alla manifestazione promossa dalla FNSI ha aderito praticamente l'intero mondo dell'informazione italiana e della cultura in generale: registi, scrittori, autori.
Fanno ovviamente eccezione i cagnolini servi del padrone (i vari fede, feltri, giordano, belpietro, ferrara) e, udite udite, Striscia la notizia, trasmissione che svela ogni giorno di più la sua vera subdola natura di strumento al servizio di berlusconi per sviare e confondere le menti dei videodipendenti. E del resto che cosa vi aspettate da personaggi che non disdegnano di pubblicizzare, sul web, quelle stesse truffe (maghi, cartomanti, pomate miracolose) che fanno finta di smascherare in tv?

Mancheranno anche i giornalisti "terzi", quelli che per essere sicuri di esistere ancora devono assolutamente non essere schierati con nessuna posizione, qualunque essa sia. E sono i vari piroso, tutto il clan del Rancorista (opss... scusate: Riformista) di polito con in testa il povero pansa, e così via. Se i primi andrebbero collocati nell'Inferno Dantesco, questi ultimi starebbero sulla sua soglia, a girare continuamente in tondo nella speranza di essere almeno considerati "cattivi". Non sono nemmeno quello. Semplicemente: non sono.

Non dubitiamo che la manifestazione riuscirà benissimo, sarà molto partecipata e piena di contenuti.
E poichè il pericolo di una informazione imbavagliata e al servizio del potere fascista che ci governa è sempre più attuale, essa va sostenuta e pubblicizzata con ogni mezzo, non ultimo quello dei blogger...

16 settembre 2009

Brunetta e il peculato.

Se io, ipotetico dipendente pubblico, utilizzo strutture e/o cose di proprietà dell'ufficio in cui lavoro per mio personale tornaconto e/o interesse vado incontro al reato di "peculato d'uso"; circostanza che può condurre (oltre che al licenziamento) addirittura alla galera.
Se il reato di peculato d'uso viene commesso da un Ministro vale lo stesso ragionamento?
Secondo me sarebbe ancora più grave.
Ora, non vorremmo pretendere la galera per così poco. In fondo il peculato d'uso potrebbe essere anche derubricato a reato minore, sanabile con una ammenda. Ma la rimozione dall'incarico, quella sì! Almeno quella vogliamo pretenderla!
Possiamo allora sperare che lo psiconano "licenzi" l'unico ministro più basso di lui per aver utilizzato a proprio esclusivo interesse (una sterile polemica con un'inchiesta bella tosta dell'Espresso) il sito ufficiale del Ministero della Pubblica Amministrazione, nella cui home-page campeggiava l'immagine che potete vedere qui di seguito?

La home page del sito del Ministero della PA

Crediamo proprio di no, purtroppo.
Possiamo però augurarci che da questa "schifezza" possa montare un'ondata di indignazione tale da sputtanarlo in ogni dove, in modo che la vergogna (ammesso che sia un sentimento di sua conoscenza) possa farlo diventare ancor più "piccolo" (in tutti i sensi) di quanto già non sia di suo...

12 settembre 2009

E il valoroso Brunetta si becca una bella denuncia...

Il nano-bis brunetta, come si sa, ha una considerazione di sè che è grande quasi quanto quella che berlusconi ha di se stesso: quindi, patologica.
Avendo una cultura (in generale) prossima allo zero, questa sorta di nanerottolo (che berlusconi ha voluto ministro solo per avere nel CdM uno più basso di lui) ha ritenuto opportuno dare dello "schifoso" all'Italia rappresentata da Michele Placido.
Praticamente ha dato dello "schifoso" all'attore e regista che da tanti anni porta in alto il nome della nostra cultura cinematografica nel mondo intero, e per questo Michele Placido ha deciso di querelarlo.
Finalmente qualcuno che decide di reagire alla tracotanza fascistoide che da anni ci opprime e che la "nostra" opposizione si guarda bene dal combattere come si dovrebbe.
In una lettera aperta, Placido dice al ministro Brunetta: "Ha sbagliato persona per questo io la denuncio alla giustizia italiana. Questo signore che lei chiama Placido, leggermente schifoso, lavora per il comune di Roma Teatro Tor Bellamonaca gratis da cinque anni, teatro di periferia signor Brunetta e sempre gratis con le risorse di pochi ha creato un teatro in Calabria per bambini in un posto di sangue e di 'ndrangheta".
E poi: "Per quanto riguarda il regista di cinema, i miei ultimi tre film, a proposito di sovvenzioni non ne hanno avute e hanno incassato 14 milioni di euro più le vendite all'estero. Non voglio dilungarmi sulla mia lunga carriera come attore con premi internazionali e lavori con Monicelli, Rosi, Tornatore, Albertazzi, Strehler, Ronconi: fannulloni anche loro? Molti film da me interpretati sono stati candidati all'Oscar, la serie La Piovra premiata e venduta nel mondo ha fatto incassare alla Rai miliardi di lire sul mercato estero. Non chiedo una percentuale, ma rispetto. Ho lavorato anche con Mediaset nel rispetto dell'azienda così come ho sempre lavorato lealmente con i funzionari dello spettacolo anche di questo governo. In Francia sarei un pezzo della cultura francese, qui invece sono un pezzo come ha detto lei leggermente schifoso. La denuncio per questo, ma forse vengo ingiuriato da lei, perchè ho dichiarato che non ho mai votato per il presidente Berlusconi?".
"Ho sempre cercato di servire lo Stato pensando che cinema e teatro hanno una funzione civile importante, forse è questa una colpa?".
E' proprio questo il punto, noi crediamo.
Tutto ciò che può contribuire a formare, o a tener viva, una minima coscienza civile è da abbattere, da distruggere, da annientare, da annichilire. Perchè il regime che lo psiconano e i suoi seguaci da vent'anni stanno instaurando passo dopo passo non può permettersi una società "civile" cui dar di conto.
E' ancora tempo di discutere di "mozioni" o di preoccuparsi se quel pirla di Rutelli andrà con Casini? Oppure è tempo di spazzare via tutto questo marciume?

05 settembre 2009

Cinque domande a Vittorio Feltri

1. Secondo Lei, è lecito/possibile/normale che un giornalista condannato per diffamazione a 18 mesi di carcere diriga un quotidiano?

2. Secondo Lei, un giornalista che "inventa" periodicamente e di tutto punto delle notizie dal nulla, facendone delle inchieste pubblicate sulla stampa, è lecito/possibile/normale che diriga un quotidiano?

3. Cosa ne pensa oggi delle condanne penali per reati di opinione? I giornalisti che esprimono una opinione (politica, etica, estetica) su un politico è giusto che vengano condannati al carcere?

4. Cosa ne pensa, oggi, dell'azione giudiziaria del Pool di Mani Pulite? In altre parole: Di Pietro era colui che «non si è lasciato intimidire dalle critiche, dalle minacce di mezzo mondo politico (diciamo pure del regime putrido di cui l'appesantito Bettino è campione suonato)... Ha colpito senza fretta, nessuna impazienza di finire sui giornali per raccogliere altra gloria», oppure un magistrato corrotto che prendeva soldi da Pacini Battaglia?

5. Alla luce della recente Sentenza della Corte di Cassazione (n. 16916/2009) ritiene ancora che Rosario Bentivegna fu un massacratore dello stesso stampo e dello stesso livello di Erich Priebke?

01 settembre 2009

Il vaticano punisce i preti pro-Eluana

Nei giorni della vicenda Eluana 41 preti e religiosi firmarono un appello «per la libertà e sul fine-vita» promosso dalla rivista Micromega. Un appello in cui i religiosi chiedevano di fermare l'obbrobrio legislativo che questo governo voleva far passare come "legge sul testamento biologico", e che in realtà mortificava la libertà di coscienza, e che imprigionava «la libertà di tutti i protagonisti coinvolti al momento supremo della morte».
A distanza di mesi arriva, a freddo, la vendetta della santa sede.
Come ci segnala l'Agenzia di informazione Adista, ad agosto la Congregazione vaticana per il clero (il Sant'Uffizio....) ha inviato una lettera riservata ai vescovi delle diocesi cui appartengono i 41 preti incriminati, in cui praticamente si ordina agli alti prelati di richiamare all'ordine i preti indisciplinati e, eventualmente, di punirli.
Alcuni vescovi si sono già attivati (tant'è che uno dei firmatari ha chiesto a Micromega di ritirare la propria firma), altri lo faranno certamente al ritorno dalle vacanze estive.
Ricordiamo alcuni nomi di questi preti che per il vaticano sono delinquenti.
Don Andrea Gallo, don Albino Bizzotto e don Enzo Mazzi non hanno bisogno di presentazioni. Don Angelo Cassano, parroco di Bari impegnato nella lotta per i diritti degli immigrati. Padre Nino Frisullo, direttore di Segno, rivista in prima linea contro la mafia in quel di Palermo.
Insomma: i preti più vicini agli ultimi, più vicini al prossimo in difficoltà, più vicini al Vangelo...
Che dire: la campagna di autunno del vaticano è cominciata...

27 agosto 2009

Preghiera e digiuno

E' la scelta fatta dal Sinodo delle Chiese Valdesi e Metodiste, che si riuniscono oggi 27 agosto a Torre Pellice, per protestare contro le criminali leggi sulla sicurezza di Berlusconi & soci.
Una scelta simbolica forte, quella dei Valdesi; messa in atto da persone serie che non si rassegnano alla deriva cui ci sta condannando questo nugolo di delinquenti che ci governano. Sono persone serie, i Valdesi, che gridano la propria indignazione per la barbarie che si sta impossessando del nostro Paese; che credono alla necessità di uno Stato laico e che agiscono e parlano di conseguenza.
A differenza di quanti dovrebbero "opporsi" a questo stato di cose ed invece non sanno far altro che pronunciare poche vuote parole di circostanza (leggi Franceschini a Genova in questi giorni), o di quanti si gloriano di farsi riempire di applausi dalla parte peggiore (nonchè connivente e sponsor di questo governo) del cattolicesimo italiano (leggi Bersani beato tra i ciellini).
Ma anche a differenza della stessa Chiesa cattolica, che con i propri uomini di frontiera giustamente critica a mani basse le politiche razziste violente e xenofobe di Bossi, Calderoli e compagnia varia, ma che al contempo non disdegna una cenetta ufficiale con l'utilizzatore finale, a caccia di perdonanza e di indulgenze varie...
Sono persone serie, i Valdesi. Forse per questo trovano sempre meno sponda, nelle loro battaglie, in questa disastrata sinistra politica italiana che ha deciso di chiamarsi fuori da tutto ciò che sta accadendo in Italia.

11 agosto 2009

Il cerebroleso

Che è un cerebroleso possa arringare dal un palco quattro seguaci adoranti è sicuramente fatto curioso. Che lo stesso sia un ministro della Repubblica è una circostanza tutta italiana (come molte delle peculiarità del governo che lo psiconano ci sta imponendo da un po' di tempo a questa parte).
Se poi al cerebroleso è concesso dire di tutto, ad esempio che gli immigrati che arrivano in Italia sono tout-court assassini, senza che monti una marea di indignazione a spazzarlo via, assieme a tutte le camicie verdi che gli stanno attorno, allora vuol dire che il livello di attenzione-tensione civile nel nostro Paese è a un punto pericolosamente basso. E che da oggi in poi tutto può accadere in Italia.
Queste ultime farneticazioni arrivano dopo le ronde di mussoliniana memoria, l'esame di dialetto padano per i professori del nord, le bandiere regionali al posto del tricolore e la bocciatura senza appello delle celebrazioni per l'unità d'Italia.
I compagni di maggioranza del cerebroleso balbettano giustificazioni ed aggiustamenti che sono peggio delle farneticazioni, l'opposizione istituzionale si limita a sterili slogan senza efficacia, la Sinistra sembra incapace anche solo di tenere desta l'attenzione della società civile (con la solita, inesauribile eccezione di qualche organo di informazione).
Io, impiegato statale al nord, per quel che può valere RIFIUTO la luciferina offerta di un salario maggiore rispetto al mio omologo collega del sud. Il cerebroleso può prenderli lui quei soldi, ed utilizzarli per un utile fine presso qualche clinica svizzera...

02 agosto 2009

Il difensore dei camorristi

Gaetano Pecorella, deputato di Berlusconi, di professione avvocato. Nello specifico: avvocato di camorristi. Ancora più nello specifico: avvocato del boss casalese Nunzio De Falco, condannato come mandante dell'omicidio di Don Peppe Diana.
Questa ennesima perla che annoveriamo nel parlamento italiano è attualmente presidente della commissione d'inchiesta sui rifiuti. Con i Casalesi che sono i maggiori affaristi nel traffico di rifiuti tossici e legali, è legittimo chiedersi da che parte starà questo (per così dire) onorevole...
Leggendo i suoi ultimi interventi, al limite della diffamazione, su Don Giuseppe Diana, acclarato martire trucidato dalla criminalità organizzata sulla cui lapide il (dis)onorevole si diverte a gettare fango, è legittimo chiedersi se si possa ancora tollerare che una combriccola di mafiosi-puttanieri-piduisti governi il nostro Paese.
Quando ci solleveremo contro questo marciume?

15 luglio 2009

Tremonti il raccontaballe

Avere un ministro dell'Economia che non sappia fare di conto è francamente imbarazzante per un paese che presume di appartenere ai "grandi" della Terra.
Ancor più imbarazzante è averne uno che, oltre che incompetente, per adeguarsi al clima e agli ordini del suo governo dispensa balle in ogni dove.
Ma vediamo i numeri (sballati) di Tremonti sull'andamento del Pil, elencando le previsioni del ministro dal giugno 2008 ad oggi.
Si parte da un +0,9% nel Dpef (giugno 2008) per passare ad uno 0,5% nel settembre 2008. Finalmente (si fa per dire) nel 2009 a febbraio il nostro si rende conto che il Pil sarà negativo: -2,0 dice lui. Salvo contraddirsi in aprile peggiorando la previsione a -4,2%. L'ultimo numero l'ha dato ieri: nel 2009 il Pil diminuirà del 5,2%.
Proprio incorreggibile: quando Bankitalia (confermata dai dati di confindustria) prevedeva una perdita del 5%, Tremonti bollava come "opinioni" quelle previsioni.
Se qualcuno gli fa notare le incongruenze di ciò che va dicendo e contraddicendo giorno dopo giorno, il suo aplomb non gli impedisce di etichettare l'interlocutore come "testa di cazzo".
Non c'è che dire: degno compagno di merende dei felloni che popolano il suo governo. Sempre più simile alla grande imitazione che ne fa Corrado Guzzanti...

09 luglio 2009

Piccoli esaltati pericolosi crescono...

Cos'è Militia Christi?
Io lo ignoravo sino ad oggi, quando un gruppuscolo di 10 giovani dementi guidato da una senior altrettanto demente (o forse molto scaltra) ha avuto la brillante idea di venire a manifestare con tanto di megafono davanti al Tribunale di Milano, per ricordare Eluana Englaro uccisa (secondo loro) dai giudici milanesi.
E allora mi sono andato a documentare, scoprendo che questa legione è un gruppo di fondamentalisti cattolici che folleggiano su un ritorno ad una società di stampo medievale, senza gay, senza scuole pubbliche (leggi laiche), con la messa in latino e il rosario recitato per strada e in ogni luogo.
Insomma un gruppo di matti da rinchiudere, la cui politica sembra ispirare personaggi altrettanto pericolosi come la Binetti e i suoi sodali, un gruppo che è arrivato addirittura a minacciare Fini per le sue aperture verso una società realmente "laica".
Certo è che questi esaltati devono avere dei buoni finanziatori, visto che vengono regolarmente condannati dai Tribunali a risarcire le persone che quotidianamente diffamano. Buon ultima la condanna che il Tribunale di Roma ha comminato alla Militia con risarcimento a favore dell’Associazione Luca Coscioni, dell’Associazione La Rosa nel Pugno e di Mario Riccio, il medico anestesista che seguì le ultime ore di Piergiorgio Welby, per 20.000 euro ciascuno: 60.000 euro sull'unghia che questi esaltati dovranno tirar fuori (se non l'hanno già fatto). La stessa sentenza ha altresì imposto a Militia Christi la rimozione dal sito internet del comunicato stampa dal titolo Profanatori ed assassini.
Insomma: quando i "cattolici illuminati" arretrano (anche a causa dell'arretramento verso posizioni oscurantiste del vaticano), nuovi esaltati fondamentalisti sono pronti ad occuparne gli spazi.
E in confronto alla Militia, i bravi ragazzi ciellini sembrano dei comunisti...
Meditiamo... nel frattempo una cosa è certa: se tornano a disturbare il mio lavoro anche ad Agosto una bella doccia rinfrescante non gliela toglie nessuno...

Quanto vale la vita di un ragazzo?

Molto poco, stando al giudice del Tribunale di Ferrara che ha condannato a 3 anni e 6 mesi Paolo Forlani, Monica Segatto, Enzo Pontani e Luca Pollastri , i quattro agenti di Polizia che il 25 settembre 2005 hanno massacrato di botte sino ad ucciderlo Federico Aldrovandi, un ragazzo forse "difficile", ma pur sempre semplicemente un ragazzo.
I quattro tizi (non li chiamo poliziotti per il grande rispetto che ho per le forze dell'ordine sane) sono liberi cittadini, liberi di fare ciò che vogliono. Non solo non sono in galera come meriterebbero, ma non sono nemmeno stati sospesi dalla Polizia. "Siamo sereni, nessun provvedimento" ha detto il loro superiore questore Longo (io lo sottoporrei allo stesso trattamento subito da Federico per vedere se cambia idea...).
Molti si chiedono cosa sarebbe successo se quattro ragazzi scalmanati avessero causato la morte di un poliziotto, magari all'uscita da una partita di calcio. A parti invertite siamo sicuri che ci sarebbero stati quattro ergastoli, o almeno quattro condanne "esemplari".
La vita di un ragazzo trucidato da quattro violenti in divisa, invece, vale poco meno di quella di un cane o di un altro animale domestico che viene maltrattato o ucciso.
Questa è la nostra giustizia, questa è la giustizia di una società senza futuro, che consente a dei fascisti esaltati coperti da un distintivo di uccidere i propri figli impunemente. Questa è la giustizia di un paese il cui declino sarà irreversibile se la società civile non si darà una scossa, ribellandosi a questo stato di cose.

30 giugno 2009

8 per mille: il contributo usato dalla Chiesa per pagare la pubblicità

Forse lo slogan dello spot principe della Chiesa cattolica (vaticano) per invogliare a versarle l'otto per mille andrebbe rivisto e reinterpretato alla luce del bilancio consuntivo del 2008 dei vescovi italiani.
«Con l'otto per mille alla chiesa cattolica avete fatto molto, per tanti». Si, ma per chi?
Spulciando il "riservato" bilancio 2008 (reso noto però dalla agenzia di informazione Adista), si scopre che del miliardo circa di incasso, riferibile all'8 per mille, quasi la metà (423 milioni) viene utilizzata per «esigenze di culto e pastorale», vale a dire per edilizia (ristrutturazione e nuove costruzioni), alle diocesi per "per culto e pastorale", al Fondo per la catechesi e l'educazione cristiana (che sarà mai?), ai Tribunali ecclesiastici e, dulcis in fundo, per "esigenze di rilievo nazionale", leggasi campagne pubblicitarie, grandi raduni, etc..
Circa un terzo dell'incasso, poi, (circa 381 milioni di euro) viene utilizzato per pagare lo "stipendio" di preti e vescovi in Italia e nelle missioni: 860 euro circa per i sacerdoti novelli, sino a 1350 euro per un vescovo "anziano"; non male direi...
Ma, tenuto conto che ha speso quasi 22 milioni di euro per far andare quello spot e il resto della campagna pubblicitaria, quanto ha destinato la Chiesa cattolica per i poveri d'Italia e del mondo? Un quinto dei soldi incassati: 205 milioni circa.
Un po' pochino, direi: solo il contributo di un italiano su 5 che ha deciso di donare l'8 per mille alla Chiesa cattolica è andato a favore dei più bisognosi; tutto il resto è andato altrove.
Io da sempre dono il mio otto per mille ai Valdesi.
Volete sapere quanti euro di quanto ricavato con l'8 per mille hanno destinato i Valdesi al culto e al sostenamento dei pastori? 0 euro. Zero. Nemmeno un centesimo.
Volete sapere la percentuale dei fondi utilizzati dai Valdesi per progetti assistenziali, sociali e culturali? Il 100%. Tutto.
La differenza salta all'occhio, no?
Fate vobis...

19 giugno 2009

Il re è morto, viva il re

Non sappiamo quando accadrà, ma possiamo oramai dare per certo che la stella dello psiconano (rubando il termine a Beppe Grillo) sia in fase di spegnimento definitivo.
Difficilmente riuscirà ad uscire indenne dalle sabbie mobili in cui i suoi problemi personali e i cattivi consigli dei suoi cattivi consigliori lo hanno cacciato.
Cosa c'è di totalmente ed assolutamente intollerabile nella circostanza che un uomo sia "malato di sesso"? Nulla. Ognuno fa della sua vita ciò che vuole.
I problemi cominciano a nascere nel momento in cui quest'uomo è non solo l'uomo più potente d'Italia, ma anche il primo ministro. E soprattutto la cosa diventa di dominio pubblico (e quindi di interesse di tutti) quando a causa di questi suoi problemi, il governo del paese e la sua rappresentanza in seno alle istituzioni viene affidato a persone (di sesso femminile) scelte non per le loro capacità politiche o professionali, ma per "altro tipo" di capacità...
Oramai appare chiaro a tutti (anche a molti dei suoi sodali) che il cavaliere opera le sue scelte utilizzando esclusivamente una parte del corpo che non è propriamente il cervello, o (nella migliore delle ipotesi) utilizzando quella parte di cervello che governa gli istinti sessuali a livello animale.
Come dicevo prima: nessun problema se si tratta di un comune cittadino. Intollerabile per un primo ministro di una nazione che si dice civile.
Non è un problema etico, è un problema politico o, al limite, di etica politica. Ma è anche un problema di civiltà di una nazione, di un popolo. Di uno Stato che questa classe di potenti sta gettando nella inciviltà più bieca, nella barbarie più oscura, nel dileggio del mondo intero.
Non possiamo aspettare che sia il vaticano a fermare questo scempio, dovremmo fermarlo noi. Noi "popolo", noi "società civile", e ciò che è rimasto di noi "Sinistra".

16 maggio 2009

Berlusconi tale e quale

Delirante iniziativa di Libero nel tentativo di consegnare alla storia la figura, in realtà piccola piccola, del cavaliere di arcore.
Il giornale di quel po' po' di intellettuale che risponde al nome di vittorio feltri ha messo su un'iniziativa che fa impallidire anche il culto della personalità di Separmurat Niyazov, padrone del Turkmenistan sino al 2006, che è arrivato a farsi fare statue d'oro di 12 metri ma mai una pubblicazione del genere, pur essendo (come il nostro, anzi il vostro...) padrone della quasi totalità dei media del suo paese.
Ciò che rende però particolarmente esilarante il tutto (aldilà della ridicola autocelebrazione in sè) è il nome della iniziativa: "Berlusconi tale e quale".
Che rimanda immediatamente ad una delle ultime "perle" del governo berlusconi: l'inceneritore di Acerra, voluto dal berlusca con l'esercito, e destinato a bruciare tonnellate e tonnellate di "tal quale".
Curioso quindi il filo logico che immediatamente si dipana nella mente del lettore: Berlusconi tale e quale - tal quale - spazzatura...
Per una volta forse Libero-Feltri è riuscito a dare una fotografia autentica della personalità del proprio padrone che intende celebrare, consegnando alla storia una immagine perfetta: Berlusconi tal quale.

E dopo il terremoto, Bertolaso...

Là dove il terremoto non è riuscito a completare l'opera, e cioè a mettere in ginocchio definitivamente l'economia e la società de L'Aquila e dintorni, ecco arrivare Bertolaso ad umiliare una popolazione già allo stremo.
Il plenipotenziario del cavaliere di arcore, investito di poteri assurdamente abnormi, ha deciso di individuare semplicemente "sulla carta" le aree su cui costruire gli insediamenti provvisori (provvisori si fa per dire, visto che si è scelto di seguire il modello-irpinia e non il modello-friuli...); ignorando completamente la realtà esistente e facendosi beffe delle necessità delle popolazioni locali e delle loro legittime aspirazioni a "ricominciare a vivere" quanto prima.
Per cui ecco gli espropri selvaggi, spesso di zone su cui insistono piccole casupole rustiche, che tanto servono in questo periodo ai loro proprietari, a volte addirittura di territori economicamente rilevanti per l'intera zona.
Sarebbe ora di "calmierare" in qualche modo questo novello console, che ritiene di poter fare tutto ciò che vuole non dovendo rispondere a nessun'altro che non sia il suo compagno di merende, nonchè protettore, nonchè padrone.
Sarebbe ora che ciò che resta della comunità politica che si spaccia per opposizione faccia sentire la propria voce "senza se e senza ma" andando a presidiare quei territori e cacciando via Bertolaso e i suoi sodali.
Sarebbe ora...

22 aprile 2009

Un paese solidale? No, un paese guerrafondaio

I media (giornali, tv, etc.), quasi tutti, sono pieni unicamente delle discussioni intorno alla crisi economica che c'è o non c'è (a seconda della parte politica che ne parla), del terremoto dell'Aquila che richiederebbe tanti investimenti in termini di risorse che ci sono (secondo berluskaiser) o non ci sono o vengono sprecate, ad esempio nel non fare l'election-day secondo il PD... Ci si agita tanto per risparmiare qualche milione di euro per far votare un referendum che peggiorerà la già pessima legge elettorale ma nessuno, nè da parte della maggioranza nè da parte della (presunta) opposizione e nemmeno da parte delle forze extra-parlamentari, dice una parola contro l'acquisto miliardario di aerei da guerra.
Perchè non ne parli la destra del progetto JSF è comprensibile: sono guerrafondai da sempre e a loro non sarà parso vero poter concludere questo mega-affare che dota (doterà) l'Italia di un potentissimo strumento di morte. E' anche comprensibile perchè non ne parli il PD: fu il governo di centro-sinistra a voler far entrare l'Italia nel progetto del nuovo cacciabombardiere, e quindi l'imbarazzo sarà notevole.
Meno comprensibile è capire perchè non denunci questo ennesimo scandalo italiano la Sinistra (tranne le solite rarissime voci).
Se queste nefandezze non vengono denunciate neppure ora che non ci sono più vincoli di governo, cosa dobbiamo pensare? Che la Costituzione Italiana che ripudia la guerra è diventata obsoleta anche per i politici di Sinistra? Che la figata di avere 10 nuovi aerei è più importante che poter destinare risorse essenziali a porzioni di società sempre più in difficoltà?
Oggi Resistere è sempre più difficile...

01 aprile 2009

C'è ancora speranza...

C'è ancora speranza che in questo Stato, nel nostro Stato malato di berlusconismo, il Diritto riesca a regolare le vicende civili secondo regole e leggi dettate dal buon senso comune e nella direzione del continuo allargamento dei diritti che ogni Stato civile dovrebbe garantire ai propri cittadini.
E' di questi minuti la notizia che la Corte Costituzionale ha bocciato la famigerata legge 40, quella conosciuta come "Legge sulla fecondazione assistita" mentre si sarebbe dovuta chiamare "Legge contro la fecondazione assistita".
Lo dicevamo dal momento stesso della sua approvazione che quella legge era sciagurata, contro le donne, contro il buon senso, contro la scienza; in una parola "contro l'uomo".
Il nocciolo duro clerico-fondamentalista di questo Stato (che ci ostiniamo a sperare laico) aveva permesso che fosse promulgata e poi aveva negato al "popolo" il diritto di spazzarla via con un sacrosanto voto referendario.
Oggi le istituzioni (per una volta "alte") che ci governano si mettono in sintonia con i cittadini ai quali tali istituzioni dello Stato devono prioritariamente dar conto del proprio operato. E finalmente!
La Corte Costituzionale ci dice che la legge 40 è incostituzionale (anche se solo parzialmente). Noi continuiamo a dire che è una autentica schifezza e vogliamo che sia cancellata del tutto e definitivamente...

07 marzo 2009

The Special Zero: l'insostenibile Mourinho...

Un campionato vinto in Portogallo (nazione non particolarmente famosa per avere un calcio vincente), una Coppa Campioni in (forte) odore di taroccamento, un campionato vinto in Inghilterra con uno squadrone creato a suon di miliardi.
Questo il (quasi misero) ruolino di marcia dell'allenatore dell'Inter, Mourinho, che riesce a stare al centro dell'attenzione mediatica come nessun altro allenatore degli ultimi 10-15 anni.
Il gioco dell'Inter è pressocchè inesistente (ma neanche quello del Chelsea era eccelso...), di tattica neanche a parlarne, l'unica capacità che sembra avere il portoghese è quella di farsi comprare dai propri presidenti di società tutti i calciatori che desidera, senza badare a spese, salvo poi a volte rimandarli al mittente perchè brocchi (Quaresma docet).
Eppure questo allenatore, che ha preso in mano una Inter senza avversari in Italia, pur non avendo fatto niente di più del suo precedessore a Milano e avendo vinto in carriera molto ma molto meno di tanti altri allenatori, viene incensato a piene mani da molti di quei lacchè-mangia-pane-a-tradimento che solitamente vengono indicati come "giornalisti e opinionisti sportivi" e che imperversano su tutte le televisioni piccole e grandi d'Italia.
Perchè?
Questo rimane un mistero. La risposta più probabile è che di "giornalisti e opinionisti sportivi" in Italia (e in particolare in televisione) non ne siano rimasti molti. Quelli che vediamo ogni giorno sono, appunto, miserrimi lacché, che non essendo in grado di fare altro mestiere sbarcano in lunario facendosi lautamente pagare dagli schiavi dell'Auditel, leggi (inetti) direttori e (ignoranti) proprietari di televisione.
Per quanto riguarda l'aspetto tecnico della questione, non essendo esperti di calcio, ci limitiamo ai numeri. Provate a paragonare quelli di Ancelotti, Sacchi, Capello, Lippi (solo per fermarci in Italia) a quelli dello Special Zero: poi traetene da voi stessi le conclusioni...

18 febbraio 2009

Luca era gay...

... poi, molto probabilmente, avrà conosciuto Povia e si sarà detto: "se i maschi sono questi preferisco fare violenza alla mia natura e gettarmi sulle donne".
Una premessa: a Povia non andava concesso di presentare la sua canzone dal palco del Festival di Sanremo.
Che lui fosse un incrocio (geneticamente modificato) tra un ciellino e un leghista ignorante, l'avevamo capito da ciò che si leggeva tra le righe delle sue precedenti canzoni. Non pensavamo però che un titolo già in sè pessimo nascondesse un tale coacervo di luoghi comuni, di falsi miti, di vergognose concezioni sulla realtà omosessuale: è una concentrazione di tutto ciò che ha causato la discriminazione che gli omosessuali sono stati costretti a subire nella società moderna sino ad oggi (passaggio nelle camere a gas compreso).
Scopriamo che un giovane diventa gay perchè è figlio di genitori separati, col padre assente (se non alcolizzato) e la madre apprensiva/oppressiva. Dovremmo avere una società con l'80% almeno di giovani omosessuali, stando a queste premesse...
Scopriamo che il giovane (che pensa di essere gay) crede che i suoi rapporti siamo "di amore" ed invece "è solo sesso": non è così per la stragrande maggioranza dei rapporti "intimi" tra due persone, a prescindere dal sesso?
E questi sono i passaggi "migliori" del brano.
Povia è pericoloso, perchè trasporta subdolamente una non-cultura attraverso canzoncine molto ben organizzate, in cui il motivetto accattivante e facilmente memorizzabile (pensate al refrain che attacca con l'accordo in sottodominante invece che in tonica, chiamando così in automatico un crescendo facilmente memorizzabile [anche se difficilmente Povia è in grado di sapere la differenza tra tonica, sottodominante e dominante, ndr]) nasconde un testo tanto semplice quanto oscurantista e reazionario, che solletica gli istinti più animaleschi dell'uomo.
Bonolis si è nascosto dietro la frase di circostanza "è un cantante che racconta una storia", ma in questo caso non è scusabile. Ha semplicemente toppato nel giudicare la figura di Povia, e raramente ha la grandezza e nobiltà d'animo per ammettere di aver sbagliato.

14 febbraio 2009

Mastella: l'ultima capriola

E' incredibile la puntualità con cui le più spinte dietrologie nei confronti degli equilibrismi politici di Mastella trovino poi effettivo riscontro nella realtà dei fatti.
Ricordate quando Mastella fece cadere il governo Prodi? Ebbene, tutti gli osservatori dotati di un minimo di materia grigia dissero che era una cambiale in bianco che Berlusconi avrebbe prima o poi pagato.
Ed eccoci alle Elezioni Europee 2009: Mastella candidato nelle liste di Berlusconi! Precisione svizzera.
Ora, poichè suor Clemente "Poltrona" Mastella ha, senza sprezzo del pericolo, definito "farabutti e ipocriti" quanti avessero collegato le due circostanze, io mi iscrivo da me in questa categoria.
Sarò quindi farabutto ed ipocrita, ma non ho mai visto un altro politico che non sappia fare altro che occupare poltrone a questo livello. E' più forte di lui! Mastella proprio non riesce a stare senza "posto" (e relativo compenso) assicurato in un qualsiasi organo politico o amministrativo, che sia elettivo o di nomina. Qualunque cosa va bene purchè lui vi sia dentro.

A dispetto del comune senso del pudore (e del ridicolo), il comunicato congiunto Mastella-Berlusconi afferma che con questa "intesa strategica" "si apre una rinnovata stagione politica, foriera di importanti novità, che ricadranno positivamente sui cittadini della Campania".
Più che una promessa di speranza sembra una minaccia, ma tant'è: i campani sono avvertiti.
L'unica nota positiva in tutta questa vicenda è che, essendo candidato, la banderuola campana non potrà più scorrazzare per le trasmissioni televisive nelle quali viene invitato sempre più spesso dagli "amici intimi", tra i quali riesce sempre a distinguersi la conduttrice più potente della RAI, quella Simona Ventura che ha creato nella televisione pubblica un gruppo di potere che sta portando allo sfacelo la TV pubblica, alter-ego della MariaDeFilippi berlusconiana, però pagata con i nostri soldi.
E' un po' magra come soddisfazione, ma almeno in televisione lo vedremo di meno.

09 febbraio 2009

Un'accozzaglia di fondamentalisti folli col marchio del Vaticano

E' un sito nel quale mi sono imbattuto per caso, mentre mi informavo sull'ennesima trovata dell'avvocato Taormina in cerca di pubblicità gratuita sulla pelle della povera Eluana (che Dio l'abbia in gloria).
Questo fantomatico sito "pontifex", che ha in bella mostra il simbolo dello stato vaticano, è una sorta di blog permeato della peggior cultura fondamentalista cattolica. Tra un elogio di Lefebvre e uno di Mourinho, troviamo le interviste di cosiddetti "vips" che spaziano dall'antisemitismo all'appello a pregare la Madonna di Lourdes per la giustizia italiana, mettendo assieme Gabriella Carlucci, Marcello Pera e Antonello Venditti (chissà se il cantautore avrà capito dove andava a finire la sua intervista).
E' un concentrato di follia fondamentalista e cultura oscurantista medievale.
E' questo il cattolicesimo cui aspira il papato ratzingeriano?

07 febbraio 2009

Lo psiconano eversivo

Ora è veramente emergenza democratica.
Quando un premier (più o meno) liberamente eletto dal popolo sputa sulla Carta Costituzionale cui ha giurato fedeltà, non ci sono molti margini per "trattare". Bisogna fermarlo.
Di certo non possiamo contare nel contributo di una opposizione cui conviene ogni giorno di più "inciuciare" con Berlusconi piuttosto che contrastarlo. Così come sperare nell'avvento di un possibile nuovo leader nel PD (Bersani) è prospettiva oggi troppo evanescente per poterla abbracciare.
Di certo non possiamo aspettarci nulla dalla "sinistra". E' talmente tanto impegnata a capire come fare per poter sopravvivere almeno in Europa (ed io che speravo ci fermassimo per un turno!) da disinteressarsi totalmente delle vicende della società italiana.
E allora cosa fare?
Occorre che qualcuno "in alto" fermi lo psiconano. Altrimenti lo faremo noi dal basso...

31 gennaio 2009

Fermiamoci per un turno...

Sta prendendo sempre più piede, tra il variegato popolo della "Sinistra" italiana, l'ipotesi di una scelta di alto profilo politico in occasione delle prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo: quella di non presentarsi alla competizione elettorale.
Aldilà della valida osservazione che tale gesto costituirebbe un "piacere" al partito democratico di Veltroni, molte sono le argomentazioni a favore di una tale scelta.
Intanto c'è da fugare ogni possibile dubbio in relazione al PD: è un partito che è nato morto! L'arroganza dell'autosufficienza veltroniana non lo porterà da nessuna parte: il PD non sarà mai maggioranza assoluta nel Paese; né tantomeno saprà sopravvivere stando all'opposizione, perchè per sua natura è un partito di potere e non antagonista (o alternativo) al centrodestra.
Fatta questa doverosa premessa, e venendo agli argomenti tutti interni alla Sinistra, c'è da osservare che la soglia del 4% costituisce un ostacolo pressocchè invalicabile per le formazioni che oggi sono a sinistra del PD. Solo un'aggregazione molto vasta di tutta la galassia di partitini oggi esistenti (Rifondazione compresa, essendo diventata anch'essa partitino...) potrebbe sperare di staccare il biglietto per Bruxelles.
Ma che senso avrebbe, oggi, un'alleanza esclusivamente elettorale? Quale beneficio porterebbe alla elaborazione dei motivi profondi di una sconfitta che in Italia sta assumendo dimensioni drammatiche? Quali riflessioni, azioni, impegni stimolerebbe?
Nulla di nulla. Anzi. Rischierebbe di nascondere per ancor lungo tempo l'esigenza, imprescindibile oramai, di avviare quel progetto di "ripartenza dalla base" sociale che tutti a parole auspicano, ma che nessuno sembra volere o potere realmente iniziare.
Allora il fermarsi per un turno potrebbe servire a "tornare alla società", a riscoprire i motivi autentici del nostro "esserci", a rielaborare (e a riabbracciare) i valori che vogliamo rappresentare, le idee che vogliamo affermare, le persone per cui vogliamo combattere.
Per quanto una scelta del genere possa essere molto difficile da prendere per dei "politici di professione" (ma anche in questi tempi di crisi è difficile pensare che i "nostri politici" possano andare in difficoltà economiche saltando una legislatura), crediamo che il "mestiere" del politico non sia solo quello di partecipare alle competizioni elettorali, ma che soprattutto oggi sia quello di ascoltare le esigenze della base che si vuole rappresentare.
E oggi il popolo di sinistra non vuole partecipare ad un'altra competizione elettorale falsata in partenza da veltrusconi, non vuole essere costretto a votare un'armata brancaleone che litiga su tutto, vuole far ripartire un autentico processo di riaggregazione dalla base, un processo culturale e sociale prima ancora che politico o elettoralistico.
Per cui: fermiamoci per un turno e facciamo campagna elettorale per NON votare per le elezioni Europee.
Se poi vogliamo fare qualcosa di coerentemente politico nei confronti del PD di Veltroni, usciamo ORA E SUBITO da tutte le giunte di centrosinistra a qualsiasi livello amministrativo. Sarebbe una seria risposta ad un gruppo dirigente che per salvare 2-3 punti percentuali e la propria poltrona, non esita a fare terra bruciata della storia di un popolo.

29 gennaio 2009

Sigonella, la "colonia" USA in Italia che spierà l'Europa e il Medio-Oriente

Dici Sigonella e pensi a Craxi, di cui tutto si può (e si deve) dire tranne che non sapesse farsi rispettare, e con lui l'Italia quando ne era tra i massimi rappresentanti.
Nemmeno lui però, purtroppo, è riuscito a restituire Sigonella agli Italiani, e quel pezzo di Sicilia è rimasto una colonia statunitense in Italia. Pazzesco, a pensarci nel Duemila, ma è così... Di italiano a Sigonella (oltre all'auto dei carabinieri) ci sono i nomi delle strade, alcune centinaia di lavoratori e basta. Il resto è targato America: lingua inglese, dollaro come moneta.
Chi sperava in una possibile (e futuribile) demilitarizzazione della zona si metta l'animo in pace. La base americana, infatti, ospiterà il sistema di spionaggio Nato Ags (Alliance Ground Surveillance) (e a tale scopo verrà addirittura ampliata...), deputato a fornire decisive informazioni «prima e durante le operazioni Nato». Sarà «uno strumento chiave per rendere più incisiva la Forza di risposta Nato (Nrf)», in grado di proiettarsi entro cinque giorni «per qualsiasi missione in qualsiasi parte del mondo».
Insomma: una cosa terrificante! Che fa sicuramente gongolare i guerrafondai come il ministro La Russa, ma che dovrebbe preoccupare (e non poco) quanti vorrebbero preservare la nostra povera Patria dal diventare la base logistica delle future azioni di guerra USA nel mondo, più di quanto già non lo siamo (ricordate che siamo pieni di testate nucleari statunitensi?).
L'accordo è stato sottoscritto dal governo Berlusconi nel 2002 e successivamente allargato da Prodi nell'ottobre 2006, a confermare che in materia di servitù militari USA in Italia PDL e PD hanno perfettamente la stessa identica visione: loro i padroni, noi i vassalli (ah, quanta nostalgia di Craxi!).
Non mi pare di aver sentito un politico uno (nè parlamentare nè "extra-parlamentare") indignarsi per tutto ciò, eppure a me non pare cosa di poco conto.
L'era Obama non comincia sotto i migliori auspici per quel che ci riguarda...

15 gennaio 2009

Bombe al fosforo sull'ONU

Le menti criminali che da decenni oramai tengono le fila delle sorti dello stato di Israele hanno deciso di alzare il livello di "pulizia" nella striscia di Gaza.
Dopo aver massacrato centinaia di civili (in buona parte bambini inermi) e raso al suolo la quasi totalità degli ospedali, hanno deciso di disfarsi di quegli insetti fastidiosi che gironzolano allegramente tra le bombe sotto le insegne dell'ONU e della Stampa Internazionale.
A tale scopo hanno ritenuto fosse cosa buona e giusta bombardare con il fosforo bianco un palazzo che ospitava degli organismi delle Nazioni Unite e degli uffici della Reuters e di altre agenzie di stampa. Il fosforo, si sa, è un ottimo disinfettante...
Che la stampa (più o meno libera e indipendente) fosse nel mirino di Israele lo sapevamo già. Lo prova il fatto che il giornalista (e pacifista) Vittorio Arrigoni sia stato indicato come bersaglio numero uno per le forze armate israeliane.
Ora che anche l'ONU è stata esplicitamente indicata come "obiettivo" delle bombe israeliane il cerchio si chiude...
Cosa c'entri tutto questo con il diritto di uno stato di difendere la propria integrità è ben difficile capirlo.
Sembrano comprenderlo (ma non riescono a spiegarlo agli altri) solo gli ectoplasmi che in Italia si spacciano per politici (dell'una e dell'altra parte), con la lodevole eccezione dell'on. D'Alema, tra le poche voci (se non l'unica) che si sono levate a difesa della popolazione palestinese.
Frattini sostiene addirittura che non si possono fare i conti sui morti: due morti tra i soldati israeliani contro le centinaia di civili (e bambini) palestinesi "bruciati" dal piombo fuso valgono alla stessa maniera sulla bilancia di un conflitto. Se fosse Luttwak a fare una affermazione così stupida potremmo addirittura comprenderlo.
Il problema è che Frattini è il nostro ministro degli Esteri...

07 gennaio 2009

Perchè i calciatori usano i piedi?

Perchè quando tentano di usare la testa, per pensare (forse) e poi parlare, di solito combinano disastri.
L'ultima perla in ordine cronologico ce la regala Fabio Cannavaro, che parlando di Gomorra dichiara (tomo tomo cacchio cacchio, direbbe un suo illustre conterraneo...) "non penso che gioverà all'immagine dell'Italia [...] Facile che un problema locale venga generalizzato".
Ora, posto di escludere a priori che il calciatore abbia amicizie in ambito malavitoso, rimane difficile capire il senso di queste affermazioni se non, appunto, dover sostenere che di un calciatore aldilà dei piedi resta ben poco...
Qualcuno tra i suoi conoscenti/amici/affini si preoccupi se non altro di informarlo che la malavita organizzata, in Italia, ben lungi dall'essere un "problema locale" è un cancro che oramai ha metastasi ben radicate in tutto il territorio nazionale. Se Cannavaro (e non solo lui) riuscisse a capire almeno questo, sarebbe già un piccolo passo in avanti nella giusta direzione.
Non ci azzardiamo a chiedere che un calciatore di tale "spessore" NON sia più il capitano di una nazionale: da un Commissario tecnico che afferma che nel mondo del calcio "non esistono i gay" non possiamo aspettarci questo miracolo...
Pazienza, tiferemo per l'Irlanda di Trapattoni.