15 marzo 2016

"Striscia"... peggio di un serpente

L'animale giusto cui paragonare "Striscia la notizia" è sicuramente il serpente: striscia e nell'immaginario collettivo è infido e simbolo del male assoluto.
Il servizio andato in onda ieri sulla Agenzia delle Entrate andava nella direzione di instillare nelle menti degli ascoltatori il concetto che il lavoro dei dipendenti dell'Agenzia è volto unicamente a vessare i cittadini contribuenti.
Un singolo caso di un cittadino che aveva acquistato un terreno in una zona "in" di Roma e che ha poi ricevuto un accertamento sul valore dichiarato (secondo voi perchè un cittadino privato compra un terreno con vincolo boschivo? per andare a tartufi? o per farci speculazione?), è diventato occasione per incitare il povero ascoltatore a trovare l'indirizzo dei funzionari dell'Agenzia per andare a bruciar loro la casa...
Un'operazione mediatica fascista (altro che "veline" del regime...), posta in essere, nel silenzio quasi totale dei media, da una trasmissione il cui autore è oramai da anni ai margini dell'attività televisiva e che ha tra i suoi fondatori e conduttori storici un signore che appare e scompare dalla trasmissione per fingere di essere residente all'estero (indovinate perchè), salvo poi essere scoperto con le mani nella marmellata e condannato.
Un'operazione mediatica favorita, se non incoraggiata, dall'opera costante del governo renzi volta a delegittimare nei fatti, quando i fari delle televisioni si spengono o sempre più spesso sotto i fari delle televisioni compiacenti (vedi quell'abominio giornalistico di giletti), l'attività dell'Agenzia in particolare, e dei dipendenti pubblici in generale.
A un certo punto bisogna scegliere se stare dalla parte dello Stato (quello con l'iniziale maiuscola, non quello di renzi per capirci...) o dalla parte degli evasori.
Io sono dalla parte dei tanti dipendenti che si applicano quotidianamente, affrontando spesso mille difficoltà di ogni genere, per far rispettare le leggi e far pagare le tasse.
Io non guardo Striscia...