10 luglio 2010

I nuovi balilla

Premettiamo: Tolkien non ha nessuna colpa se, in tempi andati, i giovani fascistelli che organizzavano dei campi estivi "metapolitici" per ritrovarsi tutti assieme a fare "eja eja alalà" li chiamarono col nome della simpatica razza inventata dall'autore de "Il Signore degli Anelli".
Ciò premesso, deve essere stata la nostalgia di questi ritrovi a far sì che il ministro La Russa si impegnasse così tanto per realizzare ciò che lui chiama "mini-naja", riuscendo in tempi di crisi a trovare venti milioni in tre anni per questa cosa che, a seconda dei punti di vista, può essere interpretata come un'idea demenziale o piuttosto una iniziativa pericolosa.
Demenziale se pensiamo che nel contempo, volendo rimanere alle forze armate, vengono tagliati gli stipendi del personale delle forze armate (di carriera e precari), o se andiamo a leggere gli obiettivi di questi campi di tre settimane, tra cui la «diffusione dei valori e della cultura della pace e della solidarietà internazionale tra le giovani generazioni» (senza commento...).
Pericolosa, invece, se pensiamo che dopo soli 21 giorni di mini-naja questi novelli balilla potranno iscriversi a quelle associazioni di ex appartenenti alle forze armate che solitamente vengono coinvolte nelle operazioni di protezione civile (evidente l'intenzione di coltivare il proprio bacino elettorale da parte di Mefistofele-La Russa); ma soprattutto pericolosissima se pensiamo che con una prossima legge i partecipanti ai campi La Russa-Meloni potranno godere di strade preferenziali nei concorsi per la ferma breve. Questi campi diventerebbero così uno strumento per selezionare i futuri soldati.
E questa sarebbe una faccenda molto più seria...
La nostra inesistente opposizione farà passare anche questa nel totale silenzio?

06 luglio 2010

Vergogne d'Italia

Noi italiani tendiamo a rimuovere le nostre vergogne...
Ogni tanto però è buon esercizio civico ricordare le efferatezze che uno stato "civile" non dovrebbe compiere, perchè si suppone abbia gli anticorpi necessari all'interno del proprio Diritto (inteso come insieme di norme, leggi, usi e costumi...).
E allora ricordiamo quei profughi che, su una carretta del mare, stavano per arrivare in Italia (erano a 30 miglia da Lampedusa), quando furono intercettati dalle nostre unità militari e rimandati indietro in Libia, in aperta violazione (e spregio) del diritto internazionale. Come il tutto avvenne è oramai storia nota: i nostri impavidi marinai si fecero beffe di quei disperati, facendo loro credere che li stavano accompagnando in un qualche centro di accoglienza in Italia e invece li stavano allegramente consegnando nelle mani di uno Stato che ha sempre rifiutato la Convenzione di Ginevra sui diritti umani (e che non ci ha messo molto a sbarazzarsi di ogni qualsiasi presenza stabile dell'ONU sul proprio territorio).
Ora quei disgraziati, insieme ad altre centinaia di miseri della terra, sono stati deportati in un campo di concentramento nel desertico sud della Libia, dopo essere stati regolarmente torturati e martirizzati.
Il nostro Paese, solo per il gusto di far contenti i caproni della Lega che possono gioire nell'affermare che «non ci sono più arrivi di immigrati clandestini a Lampedusa», sta scivolando sempre più verso il basso nella classifica dei Paesi che rispettano e difendono i diritti fondamentali della persona umana.
Stiamo imbarbarendo per far contenti Maroni, Calderoli, Salvini e Borghezio: bella fine!
Salvo poi accorgersi, il buon (si fa per dire) ministro dell'interno, che l'immigrazione arriva per lo più... in aereo! Ma che bella scoperta!
Peccato che tutti gli studi più avanzati (se solo Maroni si prendesse la briga di leggerli) hanno da sempre sostenuto che quanti vogliono soggiornare "coscientemente" in maniera clandestina nei Paesi Occidentali arrivano con falsi visti turistici provvisori comodamente negli aeroporti, mentre quanti rischiano la vita coi viaggi della speranza (spesso della morte) sulle carrette dei mari sono veri e propri disperati che, semplicemente, fuggono dalla carestia, dalla miseria, ma più spesso dalla guerra o da regimi totalitari crudeli e incivili, come quello eritreo verso il quale il governo libico vorrebbe rimpatriare i 245 immigrati di cui sopra.
I respingimenti verso la Libia sono un crimine contro l'umanità e sono contrari alle basi del diritto internazionale. Questo governo, succube delle follie securitarie della Lega, ha fallito miseramente tutte le urlate politiche sulla sicurezza: gli irregolari sarebbero aumentati, secondo un recente studio della Cattolica di Milano, di 126 mila unità rispetto al 2009; il reato di clandestinità è un aborto giuridico (ovviamente) inapplicabile: solo 2 esplusioni a Milano da quando è entrato in vigore. Una miseria.
E l'opposizione di sinistra (o giù di lì...) che cosa fa? Propone un altro modello di politiche di sicurezza, integrazione, legalità, regolarizzazione? A vedere i manifesti del PD marchigiano sembrerebbe proprio di no.

Come ha brillantemente commentato Sergio Sinigaglia su Il Manifesto di oggi: "Manifesti-choc: sembra il Pdl e invece è il Pd".
Povera Patria...