12 dicembre 2016

L'Elogio del Gattopardo

Seguendo i dettami della migliore tradizione (letteraria) siciliana, Mattarella ha pensato bene di dare l’incarico di governo perché esso cambi senza cambiare…
Forse serviva un po’ di aria fresca, un governo “di scopo” guidato da una figura istituzionale per fare solo la legge elettorale e andare subito al voto. E invece ci ritroviamo con il braccio destro politico di Renzi a fare il Presidente del Consiglio, con pochi uomini e donne di provata fede (o di totale insipienza) che sostituiscono altrettanto fedeli (che nel precedente governo sono venuti male…), con la peggior ministra che la storia ricordi (nonché fedelissima badante del premier) ad essere promossa “grazie” (!) alla bocciatura della riforma che porta il suo nome da parte degli italiani, con l’alter ego del boy scout di Pontassieve, Lotti, probabilmente a giocare con i Servizi e quindi, in definitiva, con Renzi che finge di ritirarsi a vita privata per poter meglio muovere le fila, nell’ombra, della cosa pubblica italiana.
Altrettanto trattamento il segretario del PD sembra voler riservare al suo (nel senso stretto dell’aggettivo) partito. Fissando immediatamente l’Assemblea Nazionale per arrivare a congresso entro marzo, Renzi non vuol dare ai suoi oppositori interni il tempo di organizzarsi, in modo da tenersi il partito e fare piazza pulita con le liste per le prossime elezioni.
Altro che ritirarsi, dunque, ma manovrare meglio e con più efficacia per concentrare nelle proprie mani il maggior “potere” possibile, alla faccia dei milioni di italiani che hanno votato contro questa eventualità bocciando la pessima riforma costituzionale, e alla faccia anche di tutte le parole date prima del referendum.
Con l’aiuto di Mattarella cambiare tutto perché nulla cambi.
Il Gattopardo è vivo. Viva il Gattopardo!