18 dicembre 2010

Natale è tempo di lettere...

Alcuni le scrivono a Babbo Natale, altri alla Befana, Bondi le scrive agli ex-compagni ex-comunisti.
Per chiedere conto dei motivi della mozione di sfiducia individuale nei suoi confronti, il ministro più inutile della storia della Repubblica Italiana (in buona concorrenza con Prestigiacomo e affini) scrive sul Foglio di Ferrara (altro ex-comunista al soldo della CIA) una lettera ai vecchi "compagni" del PD.
Una lettera dai molti momenti esilaranti, ma anche dai toni minacciosi appena velati.
Personalmente non credo che i crolli di Pompei costituiscano motivazione sufficiente per una mozione di sfiducia personale nei confronti di un ministro (quando per altro ben poco è stato fatto contro altri componenti governativi che si sono macchiati di oscenità molto peggiori). Così come faccio fatica a non ridere quando leggo che la stessa mozione sarebbe addirittura "dirompente sul piano umano".
Ma Bondi è stato il ministro che sta consentendo che in Italia venga totalmente demolito il mondo della cultura e dell'arte, mentre dall'altro lato finanzia inutili film di prorompenti filmmaker straniere (amiche del Cavaliere?) inventando dal nulla premi fittizi per promuoverli in Italia.
Bondi occupa quasi tutto il suo tempo a difendere il suo padrone in giro per tutte le televisioni, non ad interessarsi dei suoi compiti in difesa dell'Arte e della Cultura.
Per questo motivo non solo è inutile, ma anche dannoso e quindi sfiduciabile.
L'ex-comunista convertito al mito fascista del Cavaliere si rassegni: sarà il primo a cadere. Ma non l'ultimo in questi tempi di fine impero...

07 dicembre 2010

Amici?!?

Fedele al modello di società che da un quindicennio il devastante berlusconleghismo cerca di imporre all'Italia, la soldatessa Maria De Filippi ha trasformato il suo talent-show in un reality dove vanno in scena i peggiori umori della nostra gioventù.
Mentre all'esterno, per le strade e nel Paese intero, i loro coetani lottano per il proprio futuro, contro la criminale riforma dell'istruzione di Mariastella (entero)Gelmini, i ragazzotti di Maria non sanno far di meglio che litigare furiosamente tra di loro per motivi demenziali, alla ricerca di quell'imporsi a spese degli altri, di quella continua competizione feroce e malsana, basata sull'immagine e null'altro, che tanti danni sta facendo al nostro Paese.
Da anni il programma ha perso lo scopo iniziale (scovare dei talenti e coltivarli, facendo crescere le loro capacità nella speranza di aprir loro una strada professionale) per diventare un miserrimo reality appunto, dove le generazioni future ripropongono in piccolo le miserie dell'attuale mondo adulto: l'Italia di Berlusconi e della Lega.
Basterebbe vedere la frustrazione dei maestri, impossibilitati a cavar qualcosa di buono da delle ochette che pensano che urlare in dialetto sia un modo per caratterizzare il proprio personaggio, per consigliare alla furba Maria di chiudere questa esperienza.
Ma saprà disobbedire al padrone?
No.

Caro Babbo Natale, liberaci da Giovanardi

Se Babbo Natale esistesse davvero (oltre che a portarmi un mucchio di regali) accoglierebbe la mia (e non solo mia) continua implorazione a liberarci dai nostri politici che nascondono e manipolano la verità a loro uso e consumo.
Così noi avremo la gioia natalizia di non vedere e sentire più gente della risma di Giovanardi che, oltre ad essere umanamente imbarazzanti, contribuiscono in maniera decisiva alla perdita di credibilità della nostra classe dirigente.
Le vergognose posizioni di Giovanardi in materia di diritti civili, o di argomenti eticamente sensibili quale l'inizio e il fine vita, fanno infatti parte del vissuto di ogni singola persona e, in questo caso, della misera e cinica esistenza del personaggio; ma, per quanto criticabili e avversabili, si devono tollerare, certo vanno combattute ma non si possono eliminare tout court.
Quando però si passa all'azione di depistaggio per coprire stragi di Stato, allora si può pretendere (o quanto meno sperare) che tali personaggi non possano più esprimere la propria opinione, perchè appunto non di opinione si tratta ma di evidente tentativo di occultare la verità, per poter apparire il servo più servizievole alla corte dei potenti.
E allora ecco sopraggiungere un forte senso di nausea alle parole dell'arrogante politico, che sostiene il dato di fatto che il DC9 precipitato nei mari di Ustica sia caduto a causa di una bomba a bordo.
Giovanardi attacca anche Daria Bonfietti: "L'80% delle vittime è di origine siciliana. Che c'entra Bonfietti? Io conosco personalmente figli di vittime che sono stanchi di essere tirati in ballo per ragioni politiche. Lo Stato ha dato ad ogni famiglia 600mila euro".
Peccato che alla domanda sul perchè i 600 mila euro siano stati dati dallo Stato e non dall'Itavia, Giovanardi non risponda.
Così come è vomitevole la risposta alla domanda sui suicidi dei controllori di volo al lavoro quella notte: "Uno di loro stava male. L'altro era sotto stress per i continui interrogatori".

Io non so se Giovanardi provi un po' di vergogna (ma purtroppo non lo credo) per quanto va continuamente affermando sulla strage di Ustica; so però che io provo vergogna ad essere rappresentato, nel Paese e nel mondo intero, da personaggi simili.
E credo di avere diritto di pretendere che queste scemenze Giovanardi e i suoi amici di merende possano dirle, d'ora in avanti, solo nel chiuso delle loro piccola vita privata.

Caro Babbo Natale...

02 dicembre 2010

Meno Binetti per tutti...

La Binetti ha paura della morte, è evidente. Ogni volta che una discussione approccia i temi del fine-vita, la poco onorevole fu-PD poi-API ora-UDC va in totale confusione.
Non è che normalmente di suo sia granchè lucida, ma quando si parla di temi particolarmente sensibili diventa una belva furiosa. E ovviamente dà il peggio di sè in fatto di giudizi inappellabili, come da miglior tradizione Opus-Dei-col-cilicio...
E quindi ci viene a dire, anzi a sentenziare, che i suicidi, ogni suicida è un disperato solo, angosciato e maledetto.
Fa specie veder affiancati questi epiteti ad un grande come Mario Monicelli. Fa specie perchè di sicuro tutto era, il grande regista, tranne che solo o disperato o angosciato, come i suoi amici e conoscenti (che al contrario di quanto afferma la ciliciana non l'hanno affatto mai abbandonato) non smettono di testimoniare.
Certo era giunto a fine corsa, o comunque lui riteneva di esservi giunto e, da persona poco incline ai compromessi qual'era, molto probabilmente non aveva voglia di trascinarsi per qualche (poco) tempo ancora nella sofferenza e nel disagio fisico.
O forse vi sono altre motivazioni che stanno alla base del gesto "definitivo" con cui ha deciso di porre fine alla propria esistenza.
Quale che siano i motivi, non pare esagerato affermare che sia stata una scelta personale quella di decidere quando far finire la propria vita.
Ed invece per la Binetti ciò non è concepibile, non è possibile, non esiste. Non ci può essere scelta in questo senso: chi si uccide lo fa esclusivamente perchè è solo, disperato, maledetto.
La Binetti sarebbe fuori posto anche nel Medioevo.
Speriamo di dover ascoltare sempre meno esternazioni dalla onorevole fondamentalista. E' imbarazzante avere rappresentanti di tal fatta...