Perchè quando tentano di usare la testa, per pensare (forse) e poi parlare, di solito combinano disastri.
L'ultima perla in ordine cronologico ce la regala Fabio Cannavaro, che parlando di Gomorra dichiara (tomo tomo cacchio cacchio, direbbe un suo illustre conterraneo...) "non penso che gioverà all'immagine dell'Italia [...] Facile che un problema locale venga generalizzato".
Ora, posto di escludere a priori che il calciatore abbia amicizie in ambito malavitoso, rimane difficile capire il senso di queste affermazioni se non, appunto, dover sostenere che di un calciatore aldilà dei piedi resta ben poco...
Qualcuno tra i suoi conoscenti/amici/affini si preoccupi se non altro di informarlo che la malavita organizzata, in Italia, ben lungi dall'essere un "problema locale" è un cancro che oramai ha metastasi ben radicate in tutto il territorio nazionale. Se Cannavaro (e non solo lui) riuscisse a capire almeno questo, sarebbe già un piccolo passo in avanti nella giusta direzione.
Non ci azzardiamo a chiedere che un calciatore di tale "spessore" NON sia più il capitano di una nazionale: da un Commissario tecnico che afferma che nel mondo del calcio "non esistono i gay" non possiamo aspettarci questo miracolo...
Pazienza, tiferemo per l'Irlanda di Trapattoni.
Nessun commento:
Posta un commento