E' difficile poter definire (o commentare) le ultime uscite di Umberto Veronesi sul nucleare, volendo tenersi lontano dalle definizione più o meno ingiuriose che Grillo gli riserva solitamente.
Già faticavamo a capire per quale motivo il professore, che tanto seguito ha dalle parti del PD, è un accanito sostenitore degli inceneritori, che quasi quasi fanno bene alla salute.
Ma davanti alle sue prese di posizione a favore del nucleare si rimane sgomenti. Ancor di più se si pensa che Veronesi le afferma da presidente della Agenzia per la sicurezza nucleare.
Su quale sicurezza dovremmo fare affidamento sentendo un personaggio di cotanto spessore affermare che lui si terrebbe le scorie nucleari in camera da letto? Come possiamo rimanere tranquilli sentendolo affermare che le centrali nucleari sono studiate per durare fino a cent'anni? O che tutti i problemi del nucleare saranno risolti (certo, ma quando? sulle scorie non è stato fatto alcun passo avanti da cinquant'anni a questa parte)?
Affermazioni ridicole, da grossolano incompetente, che trascinano in un'ombra pesante di affidabilità l'intera struttura che presiede. E che dovrebbe sovrintendere sulla "nostra" sicurezza in ambito nucleare.
Non è poco.
Rimangono aperte tutte le domande che riguardano Veronesi e che, ripeto, si trascinano fin dalla polemica sugli inceneritori. In particolar modo perchè un luminare che tanto si è distinto nella lotta "contro" il cancro, sembra così cieco e poco incline ad investire altrettanto impegno e dedizione sulla prevenzione?
Forse perchè la prevenzione non produce profitto?
A pensar male si fa peccato, ma...
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