05 luglio 2011

Diario di bordo dalla "Freedom Flotilla 2" / 6

Quinto giorno del diario di bordo di Vauro.
Stay human.

Prigionieri, come in una guerra.

Corfù, 4 luglio 2011. John Klusmire, il capitano della nave statunitense «Audacity of hope», è ancora in carcere.
Nessun rappresentante dell'ambasciata americana lo ha incontrato, né chiesto di incontrarlo fino al momento in cui sto scrivendo. Pare inoltre che il trattamento a lui riservato da parte delle autorità carcerarie greche sia particolarmente duro; segno che questa nave dedicata ad Obama - dove su 52 persone in attesa di imbarco ben 30 sono cittadini Usa di religione ebraica, molti gli anziani tra di loro - viene realmente considerata alla stregua di un pericoloso covo di terroristi di Hamas. Alle 18 di ieri la nave canadese ancorata a Creta - cui il giorno prima era stata negata l'autorizzazione a prendere il largo alla volta di Rodi - è salpata, ma dopo 20 minuti è stata abbordata dalla guardia costiera greca e costretta a rientrare. Di fatto le navi della «Freedom Flotilla» sono sequestrate a norma di un articolo del codice di navigazione greco applicabile solo in caso di guerra o di emergenza interna. Ed è proprio di fronte ad una guerra che i pacifisti venuti qui da mezzo mondo si sono ritrovati.
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Vauro Senesi (dal manifesto del 05/07/2011)

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