"Lottare contro la fame e l’obesità, promuovere stili di vita sani a partire dalla giovane età, incoraggiare un’agricoltura più sostenibile opponendosi alla speculazione finanziaria sulle materie prime alimentari e all’utilizzo della terra per biocarburanti a base alimentare."
Sarebbero alcuni dei principi ispiratori della Carta di Milano, che il ministro Martina (assieme a tanti altri importanti promotori di Expo2015) va diffondendo in ogni dove, come il documento fondamentale che il (nefasto) mega evento di Milano lascerà in eredità al mondo intero.
Cosa c'entrino cotanto nobili propositi con la Coca-Cola e con McDonald's, sponsor ufficiali della manifestazione, è un mistero che il solerte ministro renziano non riesce a svelare, nonostante invada tutte le trasmissioni e tutti i media possibili e immaginabili.
Ed in effetti la grandissima contraddizione trova pochissimi sostenitori, tra i quali in prima fila c'è mister Farinetti, altro fido renziano, che verso quel tipo di "azienda" si sta orientando, almeno a vedere come sta evolvendo la sua avventura imprenditoriale, fatta di "catene" di negozi che tendono a omologare piuttosto che ad esaltare le diversità.
Per il resto un profluvio di proteste, ironia e sfottò, su una grande occasione sprecata per promuovere la vera sana cucina italiana, fatta di chilometro zero e di produzioni con una filiera tracciabile, artigianale e di qualità (non quella di Farinetti, per capirci...).
E allora come si spiega tutto ciò?
Con i soldi ovviamente. Tutti i soldi che le due grandi multinazionali stanno generosamente versando nelle casse di Expo2015 trovando, in quanti altro non aspettavano che di essere coperti dall'oro che questo evento sta distribuendo ai soliti "amici degli amici", insospettabili estimatori delle grandi virtù di questi marchi.
Praticamente, coprendo di soldi Renzi & Co. e promuovendo il loro nuovo presunto impegno per una sana alimentazione fatto di insalatine e di bevande senza zucchero, Coca-Cola e McDonald's cercheranno di far dimenticare al mondo intero di essere (tuttora) tra le principali responsabili della peggior specie di alimentazione esistente sulla Terra e di essere da sempre icone dello spreco di cibo e dello sfruttamento delle risorse naturali.
Vogliono approfittare dell'evento per rifarsi un'immagine e una coscienza "comprando" il consenso di quanti visiteranno l'Expo2015.
Io non sarò tra questi.
Io non sarò tra questi.
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