La totale incapacità strategica del PD, l'inconsistenza politica della
sua classe dirigente, la conclamata vocazione al martirio di quanti (da
decenni) non riescono a rappresentare decentemente il proprio elettorato
di riferimento ci consegneranno altri dieci anni di caimano imperante.
Della sciagurata scelta di non eleggere a capo dello Stato una delle menti più brillanti che il Paese possa vantare si è già detto tutto.
Andrebbero ulteriormente approfondite le conseguenze "pratiche" cui ci condannerà la sciatteria del PD.
Quale che sia la conclusione del tentativo di Letta (la cui ambizione non sembra molto meno impetuosa di quella di Renzi, l'unica differenza è che Letta è colto e intelligente mentre Renzi è ignorante e banale) di formare un governo, Berlusconi ha già vinto.
Se il futuro governo dovesse mettere in cantiere il "programma" del centrodestra Berlusconi potrà "vantare", alle prossime elezioni, di aver mantenuto tutte le promesse, prima su tutte quella relativa all'IMU; se il governo Letta non dovesse riuscire a realizzare alcunchè allora il centrodestra avrà comunque gioco facile nell'addossare tutte le colpe dell'immobilismo al PD.
In ogni caso, alle prossime elezioni, una parte importante dei voti che il PD ha racimolato nell'ultima tornata elettorale trasmigrerà verso il M5S: questo è esattamente l'unico obiettivo che ha Berlusconi in questo momento. In attesa di poter vincere alla grande (sempre grazie al Porcellum) le nuove elezioni, la cui data verrà stabilita a seconda dei sondaggi di cui quotidianamente si nutre il boss di Arcore.
Il PD, nella migliore delle ipotesi, sarà bollato dall'infamia dell'inciucio (che è poi, in realtà, l'unica cosa che ha realizzato); al peggio sarà la forza politica che, in nome del sacrificio per la governabilità impostagli dal suo "vero" leader Napolitano, porterà a compimento le peggiori politiche del centrodestra. In ogno caso tradirà il mandato dei suoi elettori, consegnandoci un'altra lunga stagione sotto il giogo del caimano; con buona pace dei Bersani, delle Bindi, dei Fioroni, dei Letta, dei D'Alema, dei Veltroni, dei Renzi, degli Orfini e dei Violante, che da sempre a parole combattono il berlusconismo, ma che nel berlusconismo ci sguazzano da sempre.
Della sciagurata scelta di non eleggere a capo dello Stato una delle menti più brillanti che il Paese possa vantare si è già detto tutto.
Andrebbero ulteriormente approfondite le conseguenze "pratiche" cui ci condannerà la sciatteria del PD.
Quale che sia la conclusione del tentativo di Letta (la cui ambizione non sembra molto meno impetuosa di quella di Renzi, l'unica differenza è che Letta è colto e intelligente mentre Renzi è ignorante e banale) di formare un governo, Berlusconi ha già vinto.
Se il futuro governo dovesse mettere in cantiere il "programma" del centrodestra Berlusconi potrà "vantare", alle prossime elezioni, di aver mantenuto tutte le promesse, prima su tutte quella relativa all'IMU; se il governo Letta non dovesse riuscire a realizzare alcunchè allora il centrodestra avrà comunque gioco facile nell'addossare tutte le colpe dell'immobilismo al PD.
In ogni caso, alle prossime elezioni, una parte importante dei voti che il PD ha racimolato nell'ultima tornata elettorale trasmigrerà verso il M5S: questo è esattamente l'unico obiettivo che ha Berlusconi in questo momento. In attesa di poter vincere alla grande (sempre grazie al Porcellum) le nuove elezioni, la cui data verrà stabilita a seconda dei sondaggi di cui quotidianamente si nutre il boss di Arcore.
Il PD, nella migliore delle ipotesi, sarà bollato dall'infamia dell'inciucio (che è poi, in realtà, l'unica cosa che ha realizzato); al peggio sarà la forza politica che, in nome del sacrificio per la governabilità impostagli dal suo "vero" leader Napolitano, porterà a compimento le peggiori politiche del centrodestra. In ogno caso tradirà il mandato dei suoi elettori, consegnandoci un'altra lunga stagione sotto il giogo del caimano; con buona pace dei Bersani, delle Bindi, dei Fioroni, dei Letta, dei D'Alema, dei Veltroni, dei Renzi, degli Orfini e dei Violante, che da sempre a parole combattono il berlusconismo, ma che nel berlusconismo ci sguazzano da sempre.
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