Seguendo i dettami della migliore tradizione (letteraria)
siciliana, Mattarella ha pensato bene di dare l’incarico di governo perché esso
cambi senza cambiare…
Forse serviva un po’ di aria fresca, un governo “di scopo”
guidato da una figura istituzionale per fare solo la legge elettorale e andare
subito al voto. E invece ci ritroviamo con il braccio destro politico di Renzi
a fare il Presidente del Consiglio, con pochi uomini e donne di provata fede (o
di totale insipienza) che sostituiscono altrettanto fedeli (che nel precedente
governo sono venuti male…), con la peggior ministra che la storia ricordi
(nonché fedelissima badante del premier) ad essere promossa “grazie” (!) alla
bocciatura della riforma che porta il suo nome da parte degli italiani, con
l’alter ego del boy scout di Pontassieve, Lotti, probabilmente a giocare con i
Servizi e quindi, in definitiva, con Renzi che finge di ritirarsi a vita
privata per poter meglio muovere le fila, nell’ombra, della cosa pubblica
italiana.
Altrettanto trattamento il segretario del PD sembra voler
riservare al suo (nel senso stretto dell’aggettivo) partito. Fissando
immediatamente l’Assemblea Nazionale per arrivare a congresso entro marzo,
Renzi non vuol dare ai suoi oppositori interni il tempo di organizzarsi, in
modo da tenersi il partito e fare piazza pulita con le liste per le prossime
elezioni.
Altro che ritirarsi, dunque, ma manovrare meglio e con più
efficacia per concentrare nelle proprie mani il maggior “potere” possibile,
alla faccia dei milioni di italiani che hanno votato contro questa eventualità
bocciando la pessima riforma costituzionale, e alla faccia anche di tutte le
parole date prima del referendum.
Con l’aiuto di Mattarella cambiare tutto perché nulla cambi.
Il Gattopardo è vivo. Viva il Gattopardo!
Nessun commento:
Posta un commento