"In quanto fonte di vita insostituibile per l'ecosistema, l'acqua è un bene vitale che appartiene a tutti gli abitanti della Terra in comune.
A nessuno, individualmente o come gruppo, è concesso il diritto di appropriarsene a titolo di proprietà privata.
L'acqua è patrimonio dell'umanità. La salute individuale e collettiva dipende da essa.
[...] Il suo carattere «insostituibile» significa che l'insieme di una comunità umana — ed ogni suo membro — deve avere il diritto di accesso all'acqua, e in particolare, all'acqua potabile, nella quantità e qualità necessarie indispensabili alla vita e alle attività economiche.
[...] L'acqua non è paragonabile a nessun'altra risorsa:non può essere oggetto di scambio commerciale di tipo lucrativo."
Così recita il Contratto Mondiale sull'Acqua, il Manifesto lanciato dal Gruppo di Lisbona e che vede tra gli esponenti di maggior spicco il Prof. Riccardo Petrella, uno dei massimi "sensibilizzatori" dell'opinione pubblica italiana (e non solo) al riguardo.
Come dice il Prof. Petrella, non dovremmo permettere che l'acqua diventi il petrolio di domani. Purtroppo, però, questa terribile previsione è già realtà.
Dopo (o accanto) al petrolio, l'acqua è la risorsa per la quale si scatenano i maggiori conflitti nel mondo. Finanche l'occupazione dei territori palestinesi può essere ricondotta fondamentalmente (al netto di tutte le implicazioni ideologiche) ad una guerra dettata dalla necessità di impadronirsi di quante più sorgenti possibile di questa risorsa, tanto vitale quanto non infinita.
Illuminante, in tal senso, l'osservazione di Ewan Anderson, studioso mediorientale, «la Cisgiordania è diventata una fonte cruciale di acqua per Israele, e possiamo affermare che questa considerazione sopravanza altri fattori politici e strategici».
Fa specie, allora, vedere come una S.p.A. (per quanto "partecipata" da enti amministrativi) possa permettersi di chiudere i rubinetti dell'acqua con l'autorità di sceriffi-vigilantes, il tutto nell'indifferenza, quando non con il criminale appoggio del sindaco e della sua giunta.
I cittadini di Latina e provincia, che da mesi combattono la loro battaglia di civiltà contro Acqualatina spa (società con non pochi problemi giudiziari), potranno fare ben poco se lasciati da soli, nell'indifferenza quasi totale dei media così come sta avvenendo. Potranno forse manifestare il proprio dissenso nel segreto dell'urna delle prossime elezioni, ma sappiamo che in questo senso la memoria italica è molto fallace...
Senza contare che la meschina cecità politica sulle grandi questioni che riguardano l'uomo è bypartisan: chi non ricorda la sciagurata proposta di quello sciagurato ministro che era la Lanzillotta, che prevedeva la privatizzazione di tutti i beni e i servizi pubblici, compresi quelli essenziali? E allora chi lotterà contro "questo" governo quando si muoverà in tale direzione? "Questa" opposizione, che voleva realizzare lo stesso piano criminale?
La lotta non può che essere dei cittadini, che vanno sempre più sensibilizzati ed educati a "leggere" i segni dei tempi e a decidere e operare di conseguenza per vedere riconosciuti ed applicati i propri diritti nella promulgazione delle leggi dello Stato.
La lotta dei cittadini di Latina è la nostra lotta, la lotta di tutti. Affinché i soliti affaristi non riescano a lucrare anche su ciò che è per natura diritto inalienabile dell'uomo.
Giù le mani dall'acqua!
L'acqua è di tutti!
29 agosto 2008
25 agosto 2008
Sem Terra: l'ultima patacca dei ciellini
Ammetto che alla falsa notizia avevo creduto anch'io, deluso e arrabbiato tanto da farne argomento di un post (che ho poi sostituito con questo).
Ma l'idea che il Movimento dei Sem Terra fosse confluito in Comunione e Liberazione mi aveva procurato un forte senso di disgusto.
Ed invece eccoci a scoprire che i signori Cleuza Ramos e Marcos Zerbini sono dei ciellini brasiliani che, forse, hanno tentato di coinvolgere il MST, senza grandi fortune.
Fortunamente, infatti, la smentita ufficiale del Movimento non si è fatta attendere: l'Mst, attraverso il suo comitato italiano esprime «sconcerto» per la notizia diffusasi, ricorda che «non c'è alcun legame» fra l'Mst e la coppia Cleuza-Marcos, che «il vero Mst è un movimento laico vicino alla Teologia della Liberazione e non a "Comunione" e Liberazione».
Insomma: l'ennesima patacca estiva che i ciellini ci propinano per far parlare di sè una volta all'anno.
Peccato che, dipendenti come siamo tutti dall'informazione, gli organi a più alta risonanza mediatica (in primis Corsera e TG2) hanno pensato bene di diffonderla come fosse vera.
Meglio così.
Ma l'idea che il Movimento dei Sem Terra fosse confluito in Comunione e Liberazione mi aveva procurato un forte senso di disgusto.
Ed invece eccoci a scoprire che i signori Cleuza Ramos e Marcos Zerbini sono dei ciellini brasiliani che, forse, hanno tentato di coinvolgere il MST, senza grandi fortune.
Fortunamente, infatti, la smentita ufficiale del Movimento non si è fatta attendere: l'Mst, attraverso il suo comitato italiano esprime «sconcerto» per la notizia diffusasi, ricorda che «non c'è alcun legame» fra l'Mst e la coppia Cleuza-Marcos, che «il vero Mst è un movimento laico vicino alla Teologia della Liberazione e non a "Comunione" e Liberazione».
Insomma: l'ennesima patacca estiva che i ciellini ci propinano per far parlare di sè una volta all'anno.
Peccato che, dipendenti come siamo tutti dall'informazione, gli organi a più alta risonanza mediatica (in primis Corsera e TG2) hanno pensato bene di diffonderla come fosse vera.
Meglio così.
21 agosto 2008
Catania: prove di fascismo
Ha dell'incredibile la vicenda che vede protagonista, suo malgrado, il giovane di Catania che rischia di finire internato in una comunità terapeutica con la sola colpa di essere un giovane politicamente impegnato, oltre a quella di essere figlio di genitori che si sono separati in malo modo.
L'ordinanza del giudice Massimo Esher si inserisce a pieno titolo in quella che potremmo definire "giustizia creativa", basandosi unicamente sulle relazioni degli assistenti sociali, magari amici (questi ultimi) del padre del ragazzo, già segretario proprio dell'assessorato comunale ai servizi sociali e unico responsabile di questo scempio che grida vendetta!
Riassumiamo la vicenda.
Il giovane è figlio di due genitori separati che sembra non abbiano ancora risolto tutti i loro contenziosi. La madre, medico, ha una concezione abbastanza aperta delle modalità di educazione dei figli e, in ogni caso, ritiene di dover lasciare libero il figlio di fare le proprie esperienze. Il figlio in questione ha 16 anni, età in cui un ragazzo ha il diritto di esplorare le strade che la vita gli mette davanti, ed è politicamente impegnato in un circolo di giovani comunisti.
E qui sorgono i problemi col padre, che appare il tipico figlio della lupa, che vede come fumo negli occhi tutto ciò che si colora di rosso. Tanto da spingere il figlio a stare con la madre (e come biasimarlo, con un padre di tal fatta?).
Ora, che un uomo separato sfoghi tutta la sua rabbia repressa di maschio oltraggiato contro la ex-moglie, in un paese maschilista come il nostro ci sta tutto...
Che lo stesso uomo viva col mito del "grande calvo" al grido "boia chi molla" e che utilizzi i suoi miseri intrallazzi da politichetto di paese per ottenere favori dagli "amici" ci sta pure, visti i tempi che viviamo...
Ci sta molto meno che un "giudice" motivi un provvedimento così importante asserendo che la madre, lavorando la notte, non può badare in maniera adeguata al figlio (è un medico, che dovrebbe fare: trascurare i suoi pazienti?). Oppure contestando alla stessa madre che una volta ha portato il figlio a donare il sangue. Questo per il giudice sarebbe un gesto “non moralmente sano” per il giovane. Inquietante.
L'intero provvedimento è basato sulla relazione di una combriccola di operatori sociali che affermano che i luoghi frequentati dal giovane (che in realtà frequenta quasi esclusivamente il circolo dei giovani comunisti del suo comune) sono luoghi «dove è diffuso l'uso di sostanze alcoliche e psicotrope» (in realtà, vista la presenza di vino e incenso, in questa assurda definizione potremmo farci entrare anche le Chiese...). Che poi il giovane (e la madre) abbiano prodotto un drug test della ASL che risulta negativo è irrilevante per il Dott. Esher: il ragazzo è sulla strada della perdizione. Che guarda caso curva a sinistra...
In un Paese anche solo leggermente normale, il giudice sarebbe spostato ad occuparsi di altro (il diritto di famiglia è cosa troppo seria da essere lasciato alla creatività del momento...), quegli assistenti sociali cambiati di mansione e spediti magari a pelar patate in qualche mensa comunale ed al padre (al quale l'orgoglio di maschio ferito non impedisce però di percepire un assegno dalla ex-moglie) sarebbe vietato anche solo di avvicinarsi ai figli.
In un Paese normale...
Nel nostro Paese oppresso dal Veltrusconismo, invece, questa vicenda è solo l'ennesima tappa verso una deriva che vuole eliminare tutto ciò che è diverso, tutto ciò che è "altro" dal mondo così come è concepito da Veltroni e/o da Berlusconi e dai terrificanti modelli di società che i due novelli Mussolini incarnano.
Un altro passettino verso una società perfettamente "ordinata", "allineata" e "pulita".
La società dei balilla.
L'ordinanza del giudice Massimo Esher si inserisce a pieno titolo in quella che potremmo definire "giustizia creativa", basandosi unicamente sulle relazioni degli assistenti sociali, magari amici (questi ultimi) del padre del ragazzo, già segretario proprio dell'assessorato comunale ai servizi sociali e unico responsabile di questo scempio che grida vendetta!
Riassumiamo la vicenda.
Il giovane è figlio di due genitori separati che sembra non abbiano ancora risolto tutti i loro contenziosi. La madre, medico, ha una concezione abbastanza aperta delle modalità di educazione dei figli e, in ogni caso, ritiene di dover lasciare libero il figlio di fare le proprie esperienze. Il figlio in questione ha 16 anni, età in cui un ragazzo ha il diritto di esplorare le strade che la vita gli mette davanti, ed è politicamente impegnato in un circolo di giovani comunisti.
E qui sorgono i problemi col padre, che appare il tipico figlio della lupa, che vede come fumo negli occhi tutto ciò che si colora di rosso. Tanto da spingere il figlio a stare con la madre (e come biasimarlo, con un padre di tal fatta?).
Ora, che un uomo separato sfoghi tutta la sua rabbia repressa di maschio oltraggiato contro la ex-moglie, in un paese maschilista come il nostro ci sta tutto...
Che lo stesso uomo viva col mito del "grande calvo" al grido "boia chi molla" e che utilizzi i suoi miseri intrallazzi da politichetto di paese per ottenere favori dagli "amici" ci sta pure, visti i tempi che viviamo...
Ci sta molto meno che un "giudice" motivi un provvedimento così importante asserendo che la madre, lavorando la notte, non può badare in maniera adeguata al figlio (è un medico, che dovrebbe fare: trascurare i suoi pazienti?). Oppure contestando alla stessa madre che una volta ha portato il figlio a donare il sangue. Questo per il giudice sarebbe un gesto “non moralmente sano” per il giovane. Inquietante.
L'intero provvedimento è basato sulla relazione di una combriccola di operatori sociali che affermano che i luoghi frequentati dal giovane (che in realtà frequenta quasi esclusivamente il circolo dei giovani comunisti del suo comune) sono luoghi «dove è diffuso l'uso di sostanze alcoliche e psicotrope» (in realtà, vista la presenza di vino e incenso, in questa assurda definizione potremmo farci entrare anche le Chiese...). Che poi il giovane (e la madre) abbiano prodotto un drug test della ASL che risulta negativo è irrilevante per il Dott. Esher: il ragazzo è sulla strada della perdizione. Che guarda caso curva a sinistra...
In un Paese anche solo leggermente normale, il giudice sarebbe spostato ad occuparsi di altro (il diritto di famiglia è cosa troppo seria da essere lasciato alla creatività del momento...), quegli assistenti sociali cambiati di mansione e spediti magari a pelar patate in qualche mensa comunale ed al padre (al quale l'orgoglio di maschio ferito non impedisce però di percepire un assegno dalla ex-moglie) sarebbe vietato anche solo di avvicinarsi ai figli.
In un Paese normale...
Nel nostro Paese oppresso dal Veltrusconismo, invece, questa vicenda è solo l'ennesima tappa verso una deriva che vuole eliminare tutto ciò che è diverso, tutto ciò che è "altro" dal mondo così come è concepito da Veltroni e/o da Berlusconi e dai terrificanti modelli di società che i due novelli Mussolini incarnano.
Un altro passettino verso una società perfettamente "ordinata", "allineata" e "pulita".
La società dei balilla.
12 agosto 2008
Cartoline dall'Italia
Militari per strada, come nel Cile di Pinochet; ragazze "di strada" arrestate e gettate sul pavimento nello squallore di una cella di sicurezza del comando dei vigili urbani di Parma, semi-nude e con il corpo coperto di polvere.
Questo è oramai ciò che un tempo era il "Bel Paese".
L'ipocrisia dei nostri governanti, in primis quella dell'imbarazzante (per noi italiani) Schifani, non fa che peggiorare la nostra immagine. All'esterno e all'interno del paese.
"Chi intende adottare il criterio della 'tolleranza zero' è tenuto a farlo non sottraendosi mai alla tutela della dignità della persona e della sua privacy" afferma la seconda (sigh!) carica dello Stato. Della serie: "umiliateli pure questi porci schifosi ma fatelo senza farlo sapere in giro"...
Questa è l'Italia che gli esseri come Schifani & Co. stanno pian piano realizzando: da una parte ci sono le persone perbene, potenti ricchi e belli; più in basso tutti gli altri, tutti coloro che non hanno intenzione di "adeguarsi" alla nuova legge: la legge dello sceriffo, la legge del più forte.
Se non è fascismo questo...
E' una idea della società molto simile a quella dello zar russo Putin, non per niente i due capi di governo sono grandi amiconi! Ci aspettiamo che, per non essere da meno della Russia che tenta di annettersi parte della Georgia, tra poco bombarderemo l'Istria...
Il tutto nel totale silenzio di tutte le forze politiche "altre": quelle (finte) di opposizione (ma Veltroni è già emigrato in Africa?) e quelle non più presenti in parlamento (la fantomatica "sinistra"); troppo occupate, queste ultime, nelle loro misere questioni di piccola bottega per occuparsi d'altro.
Ma è così difficile da capire che se non poniamo un freno, ora e subito e con tutti i mezzi possibili, a questa deriva, tra poco non ci sarà più nulla da salvare?
Questo è oramai ciò che un tempo era il "Bel Paese".
L'ipocrisia dei nostri governanti, in primis quella dell'imbarazzante (per noi italiani) Schifani, non fa che peggiorare la nostra immagine. All'esterno e all'interno del paese.
"Chi intende adottare il criterio della 'tolleranza zero' è tenuto a farlo non sottraendosi mai alla tutela della dignità della persona e della sua privacy" afferma la seconda (sigh!) carica dello Stato. Della serie: "umiliateli pure questi porci schifosi ma fatelo senza farlo sapere in giro"...
Questa è l'Italia che gli esseri come Schifani & Co. stanno pian piano realizzando: da una parte ci sono le persone perbene, potenti ricchi e belli; più in basso tutti gli altri, tutti coloro che non hanno intenzione di "adeguarsi" alla nuova legge: la legge dello sceriffo, la legge del più forte.
Se non è fascismo questo...
E' una idea della società molto simile a quella dello zar russo Putin, non per niente i due capi di governo sono grandi amiconi! Ci aspettiamo che, per non essere da meno della Russia che tenta di annettersi parte della Georgia, tra poco bombarderemo l'Istria...
Il tutto nel totale silenzio di tutte le forze politiche "altre": quelle (finte) di opposizione (ma Veltroni è già emigrato in Africa?) e quelle non più presenti in parlamento (la fantomatica "sinistra"); troppo occupate, queste ultime, nelle loro misere questioni di piccola bottega per occuparsi d'altro.
Ma è così difficile da capire che se non poniamo un freno, ora e subito e con tutti i mezzi possibili, a questa deriva, tra poco non ci sarà più nulla da salvare?
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