Capita (raramente ma capita) di recarmi in Salento con il treno da Milano (e viceversa).
Puntualmente, a partire grossomodo da Foggia
e sino a Brindisi (e viceversa), la connessione dati (e spesso anche la
banale rete mobile) delle mie due schede Wind va a puttane.
Muta, morta, defunta, inservibile.
Capita (sempre) che appena arrivato in zona coperta
mi “scappi” un tweet di lamentele contro questo palese disservizio.
Potrò lamentarmi che ampie zone di Italia non siano coperte dal segnale?
Oppure all’utente/cittadino non resta nemmeno
questo diritto residuale di parola?
Capita pure (sempre) che dopo giorni e giorni dal
viaggio, l’ineffabile “servizio clienti Wind” mi disturbi al cellulare
per chiedermi conto del perché e del per come dei miei cinguettii
lamentosi.
Orbene…
Oggi,
fortemente infastidito dall’ennesima inutile telefonata dell’operatore
che è chiamato a mettere a tacere le lamentele, ho riferito allo stesso
che ogni volta che percorrerò quella tratta e verificherò che il
disservizio non è stato
sanato continuerò a scrivere messaggi di protesta (mi sembra il minimo
con quello che paghiamo…).
Uno si aspetterebbe che il "servizio Clienti" cerchi di tranquillizzare l'utente (anche millantando eventualmente) che il suo provider sta cercando di ampliare le zone coperte, in modo da garantire un servizio sempre migliore.
E invece?
E invece a partire dalle mie rimostranze si è instaurato un contraddittorio molto
serrato sul fatto che io dovrei verificare la copertura in un “punto
fermo” ed eventualmente lamentarmi, non mentre sto viaggiando (sic!).
La conclusione dell’operatrice è stata: “lei può scrivere tutti i messaggi che vuole, tanto la situazione è questa e questa rimane”.
Questo si che si chiama “customer care”!
Complimenti per la professionalità…
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