29 maggio 2010

Un boicottaggio sacrosanto

Alla faccia del Luttwak italico che risponde al nome di Pierluigi Battista, uno pseudo-giornalista che io colloco ad un livello leggermente inferiore a quello di Vittorio Feltri, giusto per capirci...
Di cosa parliamo?
Della richiesta da parte della Coop e Nordiconad (parte del Consorzio nazionale Conad) che i prodotti provenienti dai territori palestinesi occupati e commercializzati dal gigante agro-alimentare israeliano Agrexco abbiano sull'etichetta la tracciabilità dell'intero percorso del prodotto.
In pratica si chiede che sia specificato sull'etichetta se un prodotto proviene dai territori occupati. Richiesta sacrosanta: io sono socio Coop e, se posso evitare di acquistare prodotti che arricchiscono Israele sulla pelle dei palestinesi dei territori occupati, lo faccio ben volentieri.
Per P.G. Battista si tratta di un vergognoso boicottaggio mascherato!
E se anche fosse? Non sarebbe il caso, caro il mio giornalista-servo-del-padrone, di vergognarsi piuttosto perchè si difende lo pseudo-diritto di uno stato occupante (se non anche criminale in alcune sue manifestazioni, leggi "operazione piombo fuso"...) a sfruttare la terra di un popolo oppresso per il proprio tornaconto economico?
Non faresti meglio, caro il mio giornalista-più-sionista-di-Sion, a vergognarti perchè non difendi il diritto del popolo palestinese semplicemente ad esistere ed essere "libero"? Lo sai, caro P.G. che i contadini dei territori occupati sono "obbligati" a vendere (secondo prezzi non stabiliti da loro) alla Agrexco tutti i loro prodotti, che poi la multinazionale israeliana commercializza semplicemente come "made in Israel"? Lo sai che per queste e molte altre irregolarità questa "gloriosa" multinazionale è sotto la lente della UE?
E' da tempo che io NON compro prodotti made in Israel...
Ben venga il boicottaggio dunque, anzi sosteniamolo!
Su questo link trovate tutte le informazioni al riguardo.
E ricoprite di pernacchie Battista ogni qualvolta si azzarda a scrivere qualcosa...

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