29 agosto 2010

Matteo Renzi: il lupetto che abbaia

Se questa è la nuova generazione che si appresta a dirigere il PD, allora non c'è da stare tranquilli da quelle parti...
Lo scout che viene dalle ceneri della DC, ora vorrebbe far piazza pulita di tutta l'attuale classe dirigente del Partito Democratico: via Veltroni (che oggi non dirige molto in verità), via D'Alema, via Bersani. Chissà perchè non anche "via Bindi, via Fioroni"... Forse i vecchi "amici" di partito non si toccano.
Perchè tale accelerazione? Perchè vuole "arrivare" a guidare il partito, ovviamente... e poi il Paese, nel suo delirio di onnipotenza.
Il nostro (anzi il loro) scout, con la passione per la Ruota della Fortuna, si spaccia per vicino alle idee di La Pira. In realtà, forse (forse) il giovanotto rampante ha avvicinato La Pira per motivi di studio, ma ne è lontano anni luce in fatto di valori e di modo di affrontare la politica.
Ma proviamo ad elencare alcune sue posizioni.
A favore degli inceneritori (che per pudore chiama termovalorizzatori), contro quei delinquenti pericolosi di writers come Bros (che nel frattempo fa le mostre d'arte in America, e non a Firenze...), contro qualsiasi allargamento dei diritti delle coppie di fatto e omosessuali, contro l'eutanasia, contro la liberalizzazione delle droghe leggere.
Vi sembra un programma di governo di destra?
Anche a me.
E La Pira si rivolta nella tomba ogni volta che qualche demente accosta il nome di Matteo Renzi al suo...

25 agosto 2010

Scrivo a.... Veltroni!

Scrivo a chi, ponendosi sempre dalla parte dell'impresa e mai da quella del lavoro e del lavoratore, ha dato il via alle sciagurate politiche che hanno portato all'esplosione del precariato spacciandolo per flessibilità.
Scrivo a chi, ubriacato dal mito del riformismo, si è specchiato nello sguardo di plastica dell'avversario, finendo per sdoganarlo e riconoscerlo come avversario politico, invece di evidenziarne quotidianamente la pericolosità sociale, morale e politica.
Scrivo a chi, obnubilato dal mito dell'autosufficienza, ha meticolosamente programmato la distruzione delle forze politiche di Sinistra in Italia, e ora piange il fatto che tanta gente comune non ha più punti di riferimento o rappresentatività politica e quindi si tiene ben distante dai palazzi del potere.
Scrivo a chi, quando ne aveva facoltà, ha creato un'immagine posticcia della Capitale del Mondo, offrendo ai soliti "poteri forti", come controparte ai finanziamenti che gli consentivano di fare le "feste", la possibilità della più grande speculazione finanziaria e cementizia che Roma ricordi, e ora si lamenta che da quell'inizio sia nato il malaffare dei verdini, dei balducci e dei bertolaso (quest'ultimo da lui e dai suoi amici innalzato a supremo mentore).
Scrivo a chi aveva promesso di trasferirsi armi e bagagli in Africa, e per questa promessa aveva suscitato l'entusiasmo a destra ma soprattutto a sinistra...
Scrivo a Veltroni, che più aulicamente pretende di scrivere all'Italia intera...
Ualter, mantieni la promessa e liberaci dalla tua pressocchè inutile presenza. Cercheremo di sopravvivere...

18 agosto 2010

Addio Presidente, non mi mancherai...

L'unica cosa che ci mancherà sarà la possibilità di conoscere alcuni dei misteri più inquietanti che hanno stravolto la storia della nostra Repubblica, e che Cossiga ha portato con sè nella tomba.
Per il resto non ci uniamo al cordoglio totale e bipartisan: grande statista, uomo dello Stato, precursore, e via discorrendo...
L'unico aggettivo che mi sento di spendere senza rischiare l'offesa postuma è: bizzarro. Più di questo faccio fatica a concedere.
Non posso ricordare con benevolenza l'uomo che si vantava di una struttura segreta ed illegittima di potere parallelo allo Stato quale era Gladio. Non posso indulgere nella memoria dell'uomo di governo che mandava i blindati e le forze dell'ordine per provocare incidenti per poi reprimerli nel sangue, come nella migliore tradizione delle macellerie sudamericane.
Non posso rimpiangere il tessitore che servì ad un ex-comunista il piatto avvelenato della guida di un governo, per la prima volta nella storia, per obbligarlo a fare la guerra nel Kosovo, ché "sarebbe stato impensabile con un primo ministro cattolico". Quella fu l'inizio della fine dell'ex-PC/PDS, e poi di tutta la Sinistra italiana che da quella guerra scellerata non si è più ripresa.
Mi trovo consonante con il commento lapidario di Ferrero: era un nemico spietato che ci ha combattuto e che ci ha vinto.
A lui, per quel che mi riguarda, neppure l'onore delle armi, visto che le stesse erano assolutamente impari.
Non mi mancherà...

07 agosto 2010

Pisa, la città militare targata PD

Ricordate la città di Pisa che faceva della sua variegata offerta turistica (mare, montagna, percorsi eno-gastronomici, turismo culturale, agriturismo) la sua bandiera nel mondo? Quella città che dava il meglio della sua economia nella floricoltura, nei prodotti tipici, nel vino, nell'olio, nei servizi? Quella città che era conosciuta nel mondo intero per il proprio patrimonio culturale (soprattutto ma non solo per la sua struttura Universitaria), storico e paesaggistico?
Ecco: "questa" Pisa, che tutto il mondo ci invidia e che dovrebbe costituire un nostro fiore all'occhiello, non deve piacer tanto, così com'è, alla attuale amministrazione comunale, presieduta dal sindaco del PD Marco Filippeschi.
Al PD pisano piacciono di più le armi a quanto pare. E così, oltre ad entusiasmarsi per il fatto che l'aeroporto militare di Pisa diventerà l'Hub nazionale delle forze armate (i lavori di ampliamento inizieranno il prossimo maggio), il Filippeschi in persona, lo scorso novembre, annuncia che la base USA di Camp Darby ha "importanti prospettive" e che "gli americani ritengono questo insediamento molto importante e vogliono continuare ad investirci".
Cosa significa tutto ciò? Innanzitutto che tutti i reparti in partenza per le «missioni internazionali» transiteranno dall'Hub di Pisa: una struttura in grado di movimentare fino a 30mila militari. Poi, vista l'enormità operativa della nuova struttura, sarà molto probabile che questa verrà usata anche dalle forze armate statunitensi (con i loro probabili carichi di testate nucleari).
Il sindaco del PD plaude alle ricadute economiche che avranno questi progetti di militarizzazione del territorio, ma non dice nulla sul terrificante impatto ambientale che questi avranno su un territorio che è già al limite della sopportabilità.
Ma chi se ne frega che aerei immensi come i C-130J sorvolino a bassissima quota i centri abitati! Chi se ne frega se qualche volta precipitano subito dopo il decollo!
Ben vengano tute mimetiche e armi di ogni tipo! Ben venga lo sperpero di denaro pubblico per questi meravigliosi progetti bellici, a scapito (anche a Pisa) degli investimenti per l'università, la sanità e gli altri settori!
La cultura, il turismo, i prodotti tipici locali, il servizio al cittadino e all'ospite sono tutti concetti vecchi! Comunisti, direi...
Il PD è altra cosa! ce n'eravamo accorti in effetti...