22 maggio 2010

Macelleria di governo, con «piena fiducia»

Riporto un titolo de Il Manifesto di qualche giorno fa...

Nel processo di appello per i fatti di Genova del 2001 sono stati comminati oltre cento anni di carcere per 25 agenti.
Sono stati condannati tra gli altri il capo dell'antiterrorismo Gratteri (ex direttore dello Sco), Luperi (oggi all'Aisi, ex SISDE) e Canterini: tre pezzi grossi insomma.
Mentre le vittime (e, per la verità, solo poche "voci politiche", Vittorio Agnoletto su tutti) ora richiedono a gran voce che vengano cacciati via (ricordiamo che sono stati interdetti anche dai pubblici uffici), Maroni e Mantovano difendono i vertici della polizia.
Sconcertanti le parole del sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano: «Questi uomini hanno e continuano ad avere la piena fiducia del sistema sicurezza e del ministero dell'Interno»; confermate poi a stretto giro di posta dal ministro dell'interno Roberto Maroni.
Per ribadire il suo inesistente concetto di Stato di diritto, Mantovano ha poi aggiunto: «la Corte di Cassazione ristabilirà l'esatta proporzione di ciò che è successo».
Ora, noi non chiediamo solo che vengano cacciati gli agenti e i funzionari condannati, che hanno macchiato in maniera indelebile le divise che indossano consegnando all'Italia una delle pagine più tristi della propria storia. Chiediamo a gran voce anche che venga cacciato dal governo, possibilmente a calci nel culo, il sottosegretario Mantovano, che in spregio non solo al buon senso ma soprattutto al rispetto dei ruoli delle varie istituzioni ha pronunciato parole che in qualsiasi altro paese occidentale l'avrebbero fatto allontanare per lungo tempo dalla scena politica. Al contento chiediamo al ministro Maroni (che evidentemente non è in grado di far pulizia a casa propria) di farsi da parte, lasciando ad altri la conduzione di uno dei più importanti dicasteri del governo, che non può permettersi di avere "ombre" sul proprio operato.
Ma noi contiamo poco... Queste richieste dovrebbero venire urlate dalle forze politiche che si dicono all'opposizione e che, a parole, sostengono di voler rappresentare la coscienza civile di questo Paese allo sbando.
Ma loro, al meglio, tacciono; al peggio, leggi Di Pietro, lavorano col nemico per impedire che venga ristabilità la verità sulle pagine più schifose della storia d'Italia...

Nessun commento:

Posta un commento