A primo impatto, la notizia del mancato rinnovo dei finanziamenti da parte della regione Piemonte al Treno della Memoria sembrava una vigliacca vendetta (assolutamente verosimile) da parte della giunta leghista nei confronti di una realtà dichiaratamente (e meritoriamente) vicina alla sinistra militante.
Appofondendo la questione, però, viene il dubbio che sotto ci sia qualcos'altro.
Ma cerchiamo di ricostruire la questione.
Il Treno della Memoria è oramai un evento-istituzione nel panorama delle iniziative volte a conservare la memoria degli orrori del nazismo. Nasce dall'impegno di una associazione, Terra del Fuoco, oramai fortemente radicata sul territorio, in Piemonte, Puglia e altre regioni, e appartenente alla galassia di movimenti e associazioni che ruotano attorno a Libera e che, con il loro impegno e la loro testimonianza, rappresentano sicuramente una speranza per le generazioni future.
Dal 2005 ad oggi il Treno della Memoria ha portato nei luoghi dell'Olocausto oltre 10.000 ragazzi e giovani di tutta Italia, ed è diventato un progetto educativo che accompagna molti cammini scolastici.
Ora succede che, per via della crisi e delle ristrettezze economiche in cui tutte le regioni si trovano ad operare, la regione Piemonte decide che, delle due iniziative dedicate al ricordo delle vittime delle persecuzioni naziste che annualmente finanzia, può continuare a finanziarne solo una.
Si tratta allora di decidere se continuare a finanziare il Treno della Memoria di Terra del Fuoco oppure il progetto di Storia Contemporanea promosso dal Comitato Resistenza, una struttura interna al Consiglio regionale e guidato dal vicepresidente Roberto Placido, del Partito Democratico.
Si tratta di decidere tra un progetto che coinvolge migliaia di studenti per tutto l'anno, facendo ripercorrere ad oltre 1400 di essi il viaggio che portava le vittime nei campi di sterminio con una organizzazione interamente gestita da Terra del Fuoco, e una iniziativa annuale fine a se stessa che porta in quei luoghi 60 giovani (oltre ad un numero cospicuo di accompagnatori "istituzionali"), in aereo, e appoggiandosi per giunta a un’agenzia viaggi.
Si tratta di decidere tra una iniziativa che è al tempo stesso educativa e culturale, ed una che si avvicina molto ad un "turismo di fascia alta".
Si tratta di valutare se mantenere un finanziamento che costa alla regione Piemonte 226 euro per partecipante (quello al Treno della Memoria) oppure uno che ne costa quasi 900 (il viaggio studio del comitato regionale).
La scelta apparirebbe semplice agli occhi di ognuno di noi: il progetto di Terra del Fuoco è senza alcun dubbio più importante nella prospettiva, fondamentale in questo tipo di iniziative, della "trasmissione" della "memoria", mantenendo oltretutto un costo pro-capite enormemente inferiore.
Ed invece la giunta Cota ha inopinatamente scelto di troncare i finanziamenti al Treno della Memoria e di continuare a finanziare l'altra iniziativa.
Ignoranza? Ristrettezza mentale?
Oppure inciucio nelle stanze del potere tra Lega e PD per tentare di disinnescare il lavoro di tanti giovani che si impegnano ogni giorno nel sociale, per "fare cultura", per "fare società", opponendosi alla deriva che sta trascinando il nostro Paese verso un bunga-bunga globale?
Sposiamo la tesi del Sindaco di Settimo Torinese, anch'egli del PD ma totalmente schierato con i ragazzi di Terra del Fuoco: si tratta di «persecuzione politica»; ed il PD ufficiale si è reso complice di tale persecuzione.
Personalmente spero solo che i ragazzi di Terra del Fuoco traggano da questa vicenda gli insegnamenti necessari per capire quali possano essere i propri interlocutori nel desolante panorama politico attuale italiano.