19 giugno 2018

Censimenti...

L’ultimo “censimento” su base razziale che si ricordi risale credo al 1905.
Fu pubblicato nel Zigeuner-Buch e costituì la base “pratica”, oltre che ideologica, su cui Hitler e soci si basarono per realizzare lo sterminio dei Rom accanto a quello degli ebrei (e di tanta altra gente “schedata”).
Nemmeno questo basta per poter etichettare come “nazista” il ministro dell’interno che ci ritroviamo?
Ci siamo stracciati le vesti ogni volta che in qualche altro stato europeo si affacciava alla ribalta di governo qualche esponente che non faceva mistero delle proprie inclinazioni verso devastanti quanto improbabili “soluzioni finali” quando si trattava di approcciare un problema riguardante la “diversità” (di stato sociale, di storie personali o di qualsiasi altra sorta di “status” particolare): muri, divieti, restrizioni della libertà.
Ora che siamo riusciti nell’impresa di far andare noi al governo un politico di siffatto “spessore”, la maggior parte dei media italiani riducono il tutto a semplice propaganda quando non ad allegro folklore.
“Come nascono i lager? Facendo finta di nulla”, raccontava Primo Levi in una conversazione con Enzo Biagi.
Ecco. Forse la decadenza palpabile del nostro Paese sta anche in questo: i grandi giornalisti del passato realizzavano interviste di grande respiro con grandi personalità che avevano tanto da insegnare e da raccontarci, i piccoli giornalisti di adesso fanno a gara a chi prima riesce ad avere una frase, quella che sia, del padano più cool del momento.
Uno slogan ci seppellirà...

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