05 marzo 2018

Il problema non è (solo) la Lega

Non stupisce l’uscita del candidato leghista alla presidenza della Lombardia per la difesa della “nostra razza”: la Lega di Salvini è radicalmente razzista e xenofoba, e solo giornalisti e anchorman televisivi possono ancora far finta di ignorare quanto lo sia ai massimi livelli il suo leader.

Non stupisce nemmeno che, nella polemica seguente le dichiarazioni di Fontana, i grillini non abbiano quasi proferito parola: tranne rarissime eccezioni si tratta di un “movimento” altrettanto razzista e xenofobo.

Ciò che invece sorprende è che un partito che si dice “liberale”, come Forza Italia, e un raggruppamento che dovrebbe essere a matrice “cattolica”, come la quarta gamba del centrodestra, accettino senza colpo ferire che la coalizione possa essere, nei fatti, trascinata da un potenziale leader di tale bassissima e invereconda statura. E che pur di vincere (o pur di prendere qualche posto in più in Parlamento) lascino campo libero a ogni sorta di proposta programmatica folle e pericolosa del capo leghista.

Sorprende altresì (o forse no) che, a parte qualche solito tweet di scherno, nemmeno il PD voglia opporre, all’inciviltà delle parole e delle azioni di Salvini e dei suoi sodali, la solidarietà dei programmi e degli impegni verso gli ultimi della società. Negli sproloqui di Renzi si sente di “imprese” e talvolta “famiglie”, ma sono scomparse parole come “immigrati”, “profughi”, “indigenti”, “ultimi”.

Non so se Berlusconi sia riuscito a rassicurare l’Europa sul fatto che saprà tenere al guinzaglio Salvini. Di sicuro noi molto tranquilli su quello che accadrà dopo il voto di marzo, se la scelta resta ristretta tra Salvini Renzi e Di Maio, non possiamo esserlo…

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